Voce su Marisa Leo
Marisa Leo, 39 anni, fu uccisa dall'ex compagno Angelo Reina, 42 anni, nel corso della serata del 6 settembre 2023 a Marsala in provincia di Trapani.[1][2]
Uno scorcio panoramico di Salemi in provincia di Trapani, paese d'origine di Marisa Leo (di GiacomoCostaPhoto, licenza CC BY-SA 3.0)
La coppia aveva una bambina di 4 anni. Lei, originaria di Salemi, lavorava come responsabile marketing e comunicazione alla Cantina Colomba Bianca, un'azienda agricola del Trapanese. Lui, originario di Marsala, ma con residenza a Valderice, era un imprenditore.[3]
I due avevano avuto una relazione iniziata nel 2016 e terminata, per scelta di lei, nel 2020. Già nel periodo precedente alla separazione, Reina aveva cominciato a perseguitare la donna. La vittima era arrivata a denunciarlo dopo molteplici episodi di stalking. Pochi mesi prima del delitto, tuttavia, Marisa si era riavvicinata all'ex compagno. Secondo le testimonianze, la trentanovenne avrebbe concesso un'ulteriore possibilità all'uomo, per la tranquillità della bambina: voleva che la piccola avesse un padre presente.
Il 6 settembre 2023, i due si erano accordati sulla gestione della figlia: il quarantaduenne l'avrebbe tenuta dalla mattina fino al pomeriggio, poi la donna sarebbe passata da lui per riprenderla. Reina le aveva dato appuntamento in un terreno della sua azienda, nelle campagne marsalesi di contrada Ferla, dicendole che avrebbe portato con sé la bambina. In realtà, l'uomo aveva lasciato la piccola a casa della madre. Probabilmente aveva già premeditato il delitto.[4] Infatti, quando Marisa lo aveva incontrato, si era consumato l'omicidio. Il quarantaduenne esplose diversi colpi d'arma da fuoco al ventre della donna,[5] uccidendola, poi si diede alla fuga.[6][7]
Nelle ore successive, Reina fu avvistato sull'autostrada A29, all'altezza del chilometro 50 tra gli svincoli di Alcamo Ovest e Castellammare del Golfo. Secondo il racconto di un testimone, l'uomo aveva accostato la sua autovettura sulla corsia d'emergenza e, armato di pistola, si mise a cavalcioni sul guardrail del viadotto. Poco dopo fece fuoco contro sé stesso, togliendosi la vita. Il cadavere cadde nella campagna sottostante, facendo un volo di circa cinquanta metri.[8] L'imprenditore non possedeva alcuna licenza per detenere armi da fuoco.[9]
Furono così allertate le forze dell'ordine che avviarono subito le ricerche dell'ex compagna, in quel momento irreperibile. I poliziotti si recarono nell'azienda del quarantaduenne, in contrada Ferla, e trovarono il corpo senza vita di Marisa Leo.
La donna aveva denunciato due volte l'ex compagno: la prima nel maggio del 2020, per stalking; la seconda, dopo qualche mese, per violazione degli obblighi familiari, perché l'uomo non avrebbe pagato gli alimenti per la figlia. Reina fu rinviato a giudizio in due diversi processi, rispettivamente per stalking e violazione degli obblighi familiari.
La Chiesa Madre di Salemi, intitolata a San Nicola di Bari, dove sono stati celebrati i funerali di Marisa Leo (su concessione di BeWeB - Beni Culturali Ecclesiastici in Web)
La vittima aveva testimoniato in Tribunale, riferendo che l'ex compagno "intratteneva dei rapporti ambigui, non chiari" con un'altra donna. Quando sopraggiunse la rottura della loro relazione, lui non lo aveva mai accettato: "mi scriveva tanti messaggi, tra cui uno in cui diceva che si sarebbe fatto fuori se io non fossi tornata con lui".[10]
Nel corso del dibattimento, il Tribunale di Marsala aveva incaricato un perito per valutare il profilo psicologico dell'imputato. La consulenza dello psicologo precisò che l'uomo fu più volte "stimolato ad avviare un percorso di riflessione e di introspezione rispetto al suo apporto comportamentale ed emotivo alla fine della relazione, ma con scarsi risultati". Infatti Reina tendeva "a rimanere sulle proprie idee, sulle stesse motivazioni" e faticava "a comprendere il punto di vista dell'altro e i possibili bisogni-desideri che gli altri possano nutrire". Il suo atteggiamento, secondo il perito, rispecchiava "una forma di egocentrismo appartenente alla sua personalità", che non gli permetteva "di vedere e comprendere l'altro, e rispettare i tempi dell'altro che possano rivelarsi più lunghi e complessi".
In seguito, però, Marisa Leo aveva presentato la remissione della querela per entrambi i procedimenti. Il perito scrisse che per la donna era "necessaria la presenza del padre nella vita della figlia per il suo benessere", mettendo in atto la "difficilissima scissione della figura del compagno dal ruolo di padre".[11] Così, nel gennaio del 2022, l'uomo ottenne dai giudici del Tribunale di Marsala il "non luogo a procedere".[12]
I due avevano avviato un percorso di pacificazione che, però, non era andato a buon fine, degenerando nell'omicidio-suicidio. Tra l'altro, alcune settimane prima dell'estremo gesto, Reina aveva ingaggiato un investigatore privato per pedinare l'ex compagna.[13]