Voce su Elena Lonati
Foto della Chiesa di Santa Maria nel quartiere Mompiano di Brescia (di Wolfgang Moroder, licenza CC BY-SA 3.0)
Elena Lonati, 23 anni, fu trovata morta nella corso della notte tra il 19 e il 20 agosto 2006. La giovane era scomparsa dal precedente 18 agosto. Il cadavere fu occultato in dei sacchi di plastica e nascosto in un anfratto all'interno della Chiesa di Santa Maria nel quartiere Mompiano di Brescia.[1]
A confessare l'omicidio fu un sagrestano, custode della parrocchia: Wimal Chamila Ponnamperumage, originario dello Sri Lanka, coetaneo della vittima, conosciuto come Camillo. Dopo l'ammissione a un parente, aveva cercato di fuggire, tentando anche di togliersi la vita, ma alla fine fu rintracciato e fermato con le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere.[2]
Il giovane si era difeso sostenendo di aver spinto la ragazza, facendola cadere e, convinto che fosse morta, si sarebbe fatto prendere dal panico in modo da nascondere il corpo invece di allertare i soccorsi. Tutto ciò, a suo dire, per un banale litigio: lui le avrebbe chiesto di uscire perché doveva chiudere e lei si sarebbe trattenuta più del dovuto in Chiesa.[3][4]
La ventitreenne fu rinvenuta con una ferita alla testa e legata con del nastro. Secondo le indagini, fu avvolta nei sacchi quando era ancora viva, in stato di incoscienza. L'autopsia stabilì che il decesso avvenne successivamente per asfissia, dopo un'ora di agonia. Il delitto fu compiuto il 18 agosto: in mattinata la ragazza era uscita di casa, non facendo mai più ritorno nell'abitazione.[5][6]
Camillo fu condannato in primo e secondo grado a 18 anni di reclusione.[7]
Elena Lonati era compagna di classe alle scuole superiori di un'altra vittima di femminicidio: Francesca Fantoni, trovata morta il 27 gennaio 2020 in un parco di Bedizzole (Brescia).[8]