Voce su Dina Dore
Uno scorcio del centro storico di Gavoi in provincia di Nuoro. Sullo sfondo la Chiesa del Carmelo (di Denis Barthel, licenza CC BY-SA 4.0).
La sera del 26 marzo 2008 Francesco Rocca, 42 anni, dentista operante a Nuoro, denunciò la scomparsa della moglie Dina Dore, 37 anni, madre di una bambina di 8 mesi.[1]
Il cadavere della vittima fu ritrovato poche ore dopo, nella notte tra il 26 e il 27 marzo, nel bagagliaio dell'auto di lei, parcheggiata nel garage di casa a Gavoi in provincia di Nuoro. L'autopsia stabilì il decesso per asfissia.[2][3]
Secondo gli inquirenti, l'uomo, che stava portando avanti una relazione extraconiugale, aveva ordinato l'uccisione della coniuge perché voleva liberarsi di lei senza incorrere in una separazione legale che avrebbe danneggiato il suo patrimonio economico.
La svolta nelle indagini avvenne 5 anni dopo la morte, quando fu scoperto che il marito aveva inscenato un sequestro di persona, commissionando l'omicidio a Pierpaolo Contu, 17 anni all'epoca dei fatti, che aveva poi confidato di essere stato pagato da Rocca per uccidere la moglie.
Furono entrambi condannati in via definitiva. Ergastolo per il marito, riconosciuto come mandante, e 16 anni di reclusione per Contu, individuato come esecutore materiale del delitto.[4][5]