Voce su Agata Scuto
Foto della Cattedrale di Maria Santissima Annunziata in Piazza del Duomo ad Acireale in provincia di Catania (di Lasterketak, licenza CC BY-SA 3.0)
Agata Scuto era una ragazza di 22 anni scomparsa il 4 giugno 2012. La giovane conviveva insieme alla madre in un'abitazione di Acireale, comune in provincia di Catania. Da allora non fu mai più ritrovata. Agata era affetta da epilessia e da una menomazione al braccio e alla gamba. Per questo percepiva una pensione di inabilità, usciva sempre accompagnata e mai da sola.[1]
Poco dopo la sparizione, la madre Mariella raccontò di aver lasciato la ventiduenne a casa da sola e di essere andata dalla nonna insieme all'altro figlio. Al suo ritorno nell'abitazione, non l'aveva più trovata. Nelle ore successive fu presentata la denuncia di scomparsa.
La stessa madre aveva poi riferito di aver sentito telefonicamente la figlia e che, durante la chiamata, la giovane le avrebbe confidato di essere fuggita con un ragazzo e di non voler più rincasare. La famiglia successivamente ritirò la denuncia su decisione della signora Mariella, poiché Rosario Palermo, all'epoca suo compagno e convivente, le aveva rivelato di aver visto più volte la ventiduenne in compagnia di un presunto fidanzato. Lo stesso Palermo però, in seguito, aveva smentito quell'avvistamento.
Crebbero così i sospetti di mamma Mariella sull'ex compagno, ipotizzando che la figlia avesse intrattenuto con lui una relazione e che possa essere rimasta incinta. L'uomo fu iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio.
I riflettori sul caso si spensero fino all'ottobre del 2020, quando se ne tornò a parlare dopo una telefonata anonima arrivata alla redazione del programma televisivo "Chi l'ha visto?".[2] Nella chiamata fu suggerito che il corpo senza vita di Agata sarebbe stato nascosto nella cantina dell'abitazione della madre. Tuttavia i Carabinieri ispezionarono il posto senza trovare alcuna traccia.
La svolta però avvenne il 17 gennaio 2022. Su richiesta della Procura di Catania, il giudice per le indagini preliminari aveva emesso un'ordinanza di custodia cautelare a carico di Rosario Palermo, 60 anni, formalmente accusato dell'omicidio aggravato e dell'occultamento del cadavere di Agata Scuto.[3][4]
Agli atti degli inquirenti ci sarebbero gravi indizi di colpevolezza, tra cui le false informazioni fornite dall'indagato in merito ai propri spostamenti il giorno della scomparsa della giovane. Lo stesso avrebbe cercato, tramite alcuni conoscenti, di confermare il suo falso alibi. Fondamentale tra l'altro un'intercettazione ambientale in cui il sessantenne esprimeva il proprio timore nell'essere scoperto e arrestato. Secondo le ipotesi investigative, i resti del cadavere della vittima sarebbero stati distrutti in un casolare a Pachino (Siracusa), luogo dove la ventiduenne potrebbe essere stata strangolata e bruciata.[5]
Nell'interrogatorio di garanzia dinanzi al giudice per le indagini preliminari, l'indiziato si avvalse della facoltà di non rispondere.[6] Nel successivo mese di luglio l'uomo fu rinviato a giudizio. Contestate nei suoi confronti anche le aggravanti di aver commesso il fatto ai danni di una persona disabile e per l'aver agito per motivi abietti.[7][8]
Il 16 gennaio 2024 l'imputato fu condannato in primo grado all'ergastolo dalla Corte d'Assise di Catania. La sentenza applicò anche l'isolamento diurno per un anno e la misura di sicurezza della libertà vigilata per tre anni.[9]