Voce su Bianca Claudia Beuca
Uno scorcio sull'Arco dei Padri Costituenti a Tivoli in provincia di Roma. Sullo sfondo la Rocca Pia (di Karel Jakubec, licenza CC BY 3.0).
Bianca Claudia Beuca, 23 anni, fu uccisa a coltellate dall'ex compagno Andrei Scripcariu, 24 anni, il 31 maggio 2012 a Tivoli in provincia di Roma.[1]
I due, entrambi originari della Romania, avevano convissuto per qualche mese in un alloggio popolare di Tivoli Alta. Poi la giovane, circa due mesi prima del delitto, aveva deciso di chiudere la loro relazione.
Scripcariu, però, non aveva accettato la fine di quel rapporto. Il ventiquattrenne negli ultimi tempi aveva cominciato a perseguitarla. Soprattutto nel corso della giornata del 31 maggio 2012, quando aveva a più riprese tentato di parlarle, nonostante i continui rifiuti di lei. Il giovane in mattinata si era recato nei pressi del bar dove la vittima era impiegata. Poi, in serata, aveva atteso che lei terminasse il proprio turno di lavoro.[2][3]
Scripcariu la convinse a farlo salire sull'auto di lei. La ventitreenne doveva passare dalla baby sitter per riprendere suo figlio di due anni (avuto da una precedente relazione). Quando tutti e tre erano in macchina, nei pressi del Piazzale delle Nazioni Unite a Tivoli, il malintenzionato la aggredì con un coltello, probabilmente al culmine di un'ennesima esasperata discussione.
L'auto si fermò in strada e alcuni passanti, allarmati dalle forti urla, si avvicinarono alla vettura. Scripcariu uscì dall'abitacolo barcollando, poi cominciò a colpirsi al torace nel tentativo di suicidarsi con la stessa lama utilizzata per aggredire l'ex compagna. Appena il giovane fece cadere il coltello, alcune persone lo allontanarono dall'auto, mentre altri si adoperarono per mettere in sicurezza il figlio della vittima, rimasto a piangere sul seggiolino ancorato al sedile posteriore.
Il Palazzo della Cultura a Sighetu Marmației, paese d'origine di Bianca Claudia Beuca, nel nord della Romania al confine con l'Ucraina (di Bejan Neculai, licenza CC BY-SA 3.0)
Beuca, rimasta accasciata in fin di vita sul sedile del guidatore, fu soccorsa dal personale sanitario giunto successivamente sul posto. La ventitreenne, purtroppo, non riuscì a sopravvivere: le lesioni d'arma da taglio erano troppo gravi e perse la vita in ambulanza. Scripcariu invece fu ricoverato in gravi condizioni al Policlinico Umberto I di Roma, ma riuscì a salvarsi. Nelle settimane seguenti, dopo le cure necessarie, fu condotto in carcere.
Bianca Claudia Beuca era originaria di Sighetu Marmației, una città del nord della Romania, situata nel distretto di Maramureș al confine con l'Ucraina. La giovane si era trasferita da diversi anni in Italia. Nel paese d'origine i suoi genitori si erano separati e la madre era emigrata in Italia. Beuca era rimasta in Romania insieme al padre, poi al termine degli studi scolastici aveva raggiunto la madre nel sud dell'Europa.
Accusato di omicidio volontario, Scripcariu fu rinviato a giudizio in rito abbreviato. Nel marzo del 2013 fu condannato in primo grado dal Tribunale di Tivoli a 30 anni di reclusione.[4][5] Nove mesi dopo, la sentenza fu confermata dalla Corte d'Appello di Roma.[6]