Voce su Bruna Bovino
Bruna Bovino era un'estetista di 29 anni, originaria del Brasile, morta in un rogo scoppiato nel centro estetico Arwen che gestiva a Mola di Bari. Il suo cadavere fu ritrovato semicarbonizzato la sera del 12 dicembre 2013.[1]
L'esame autoptico stabilì che il decesso della giovane avvenne per essere stata aggredita con 20 colpi di forbici e poi strangolata. Secondo gli inquirenti, l'incendio fu di natura dolosa, appiccato nel tentativo di cancellare le tracce dell'omicidio.[2]
Nell'aprile del 2014 Antonio Colamonico, 34 anni, fu arrestato con le accuse di omicidio volontario e incendio doloso.[3] L'uomo, sposato con un'altra donna e padre di un bambino, aveva avuto in precedenza una breve relazione con la vittima.[4]
Nel luglio del 2015 Colamonico era stato condannato in primo grado a 25 anni, ma la sentenza del processo in Appello nel novembre del 2018 lo aveva assolto per non aver commesso il fatto. Tuttavia nel gennaio del 2020 la Corte di Cassazione annullò tale sentenza,[5][6] disponendo un nuovo processo in Appello che nel settembre del 2021 lo aveva nuovamente condannato a 26 anni di reclusione.[7]