Voce su Katia Tondi
Katia Tondi, 31 anni, madre di un bambino di 8 mesi, fu trovata morta il 20 luglio 2013 all'interno dell'abitazione in cui risiedeva nel Parco Laurus di San Tammaro, comune in provincia di Caserta.[1] Ad allertare i soccorsi fu il marito, Emilio Lavoretano, coetaneo della vittima.
Uno scorcio della Reale tenuta di Carditello, magione borbonica situata nel territorio di San Tammaro in provincia di Caserta (di Gianfranco Vitolo, licenza CC BY 2.0)
Secondo le indagini degli inquirenti, fu proprio il coniuge a uccidere la trentunenne. L'autopsia stabilì che la donna fu strangolata con un filo di circa un centimetro di spessore, che però non fu mai rinvenuto dagli investigatori.[2] L'uomo si era sempre dichiarato innocente, sostenendo la tesi della rapina finita male e riferendo di essere rincasato trovando la moglie già morta, riversa sul pavimento dell'appartamento.
Mai chiarito del tutto il movente del delitto. Nessun conoscente della coppia aveva testimoniato di tensioni fra i due coniugi, né fu provata dalle indagini l'esistenza di rapporti di conflittualità. Per gli inquirenti, Lavoretano avrebbe ucciso la donna durante un impeto di rabbia. Oltre al figlio di 8 mesi, l'uomo era l'unico presente in casa nell'arco temporale compatibile con il decesso della moglie, nonostante lui avesse fornito elementi per provare il contrario, ritenuti inattendibili.
L'indiziato fu rinviato a giudizio. Nel dicembre del 2019 fu condannato dalla Corte d'Assise di Santa Maria Capua Vetere a 27 anni di reclusione.[3] Il verdetto fu confermato nel giugno del 2021 dalla Corte d'Appello di Napoli.[4] La sentenza di secondo grado definì superficiali e lacunose le indagini condotte dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.[5][6]
Il 6 ottobre 2022 la Corte di Cassazione rese definitiva la condanna.[7][8]