Voce su Michela Baldo
Michela Baldo, 29 anni, fu trovata morta nell'abitazione in cui risiedeva a Spilimbergo, in provincia di Pordenone, insieme al corpo senza vita dell'ex compagno Manuel Venier, 37 anni, nel corso della notte tra il 7 e l'8 giugno 2016. I cadaveri furono scoperti dai Carabinieri, in seguito alle segnalazioni dei familiari che non riuscivano più a mettersi in contatto con i due.[1][2]
L'uomo era un'ex guardia giurata che ultimamente lavorava come commesso in un supermercato di Basiliano (Udine). Secondo le ricostruzioni, il trentasettenne era in possesso delle chiavi di casa della giovane e si era introdotto nell'appartamento senza farsi notare dai genitori di lei, che vivevano in un edificio adiacente. Prima di varcare la porta d'ingresso, aveva staccato la corrente elettrica.
La facciata della Chiesa di Santa Maria Maggiore, Duomo di Spilimbergo, dove sono stati celebrati i funerali di Michela Baldo (su concessione di BeWeB - Beni Culturali Ecclesiastici in Web)
Michela Baldo, di ritorno da un supermercato di Spilimbergo dove era impiegata come commessa, era rincasata al buio verso le 21.30 del 7 giugno 2016. Venier attendeva il suo arrivo e, quando lei si diresse verso la cucina, lui la seguì di soppiatto impugnando la propria pistola, regolarmente detenuta. Poi esplose quattro proiettili all'indirizzo dell'ex compagna. La vittima fu sorpresa alle spalle, probabilmente si accorse di lui, ma non ebbe il tempo di scappare. Infine l'uomo si tolse la vita con la stessa arma da fuoco.
Il trentasettenne avrebbe usato un cuscino per non far sentire il rumore degli spari ai vicini. Secondo gli investigatori, l'agguato sarebbe stato premeditato nei minimi dettagli. Pochi istanti prima di togliersi la vita, Venier scrisse su una chat che condivideva con amici e parenti: «Addio, non ce la facevo a vivere senza di lei». Furono proprio alcuni parenti, dopo aver letto quel messaggio, ad allertare i soccorsi. La porta di casa era chiusa dall'interno. Per entrare nell'appartamento fu necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco.[3]
L'omicidio-suicidio fu compiuto dall'uomo per l'incapacità di accettare la fine della relazione con la ventinovenne, sancita da lei pochi giorni prima del delitto. I due convivevano insieme nella stessa abitazione a Spilimbergo, ma dopo la chiusura del loro rapporto il trentasettenne era ritornato a vivere dai genitori a Codroipo (Udine), il suo paese d'origine.[4]