Voce su Katia Dell'Omarino
Katia Dell'Omarino, 39 anni, fu trovata morta la mattina del 12 luglio 2016 nel torrente Afra a Sansepolcro, comune della provincia di Arezzo dove la donna risiedeva.
Veduta aerea di Sansepolcro in provincia di Arezzo
Le indagini degli inquirenti si indirizzarono sulla pista dell'omicidio. Il successivo 16 settembre fu emesso un decreto di fermo nei confronti di un conoscente della vittima: Piter Polverini, 24 anni, originario di San Giustino in provincia di Perugia.[1]
Nell'interrogatorio il giovane confessò il delitto. Secondo le ricostruzioni, i due si frequentavano ed erano usciti in auto la sera precedente al ritrovamento del cadavere. Dopo essersi appartati, scoppiò un litigio sul pagamento di una prestazione sessuale. La donna avrebbe richiesto circa una decina di euro in più rispetto alla somma pattuita.
Il ventiquattrenne la prese a pugni, tentò di strangolarla, poi afferrò il martello dalla cassetta degli attrezzi tenuta nell'auto e la colpì ripetutamente, fracassandole a testa. Infine abbandonò il corpo esanime della vittima nel greto del torrente Afra.
Polverini dichiarò che quei 10 euro in più non lì aveva e avrebbe perso la testa di fronte all'insistenza della trentanovenne. Alla base del gesto, secondo gli inquirenti, anche il timore da parte dell'omicida che la donna rivelasse ai conoscenti il motivo dei loro incontri.
Il giovane fu rinviato a giudizio in rito abbreviato. Una perizia psichiatrica aveva riconosciuto la seminfermità mentale dell'imputato che soffriva di un disturbo della personalità multipla. In primo grado fu condannato a 16 anni di reclusione per omicidio volontario.[2] In Appello la pena venne ridotta a 14 anni con il riconoscimento delle attenuanti generiche.[3] La sentenza di secondo grado fu confermata in via definitiva dalla Corte di Cassazione.[4]