Saltara di Colli al Metauro. L'autopsia su Ana Cristina Duarte: "La vittima ha tentato di difendersi".
Si è difesa fino alla morte. È quanto emerso dall'autopsia effettuata sulla salma della 38enne Ana Cristina Duarte Correia, uccisa nella sua casa di Saltara di Colli al Metauro (Pesaro-Urbino) la notte tra il 6 e il 7 settembre 2024 per mano di suo marito, il 54enne Ezio di Levrano.
L'esame è stato condotto all'ospedale di Ancona dalla dottoressa Loredana Buscemi, nominata consulente tecnica della Procura. Dall'autopsia sono state individuate lesioni tipiche di difesa. La donna, infatti, porta sul corpo i disperati tentativi per sottrarsi all'aggressione del coniuge.
Il 54enne ha affondato più volte il coltello nell'addome della moglie. Prima di farlo, però, si è ferito al braccio sinistro per verificare che la lama del coltello a serramanico che aveva afferrato funzionasse bene. La morte di Ana è stata molto rapida, secondo quanto ricostruito dal medico legale durante l'esame autoptico eseguito all'ospedale di Torrette ad Ancona.
Quando Ana è arrivata agonizzante al nosocomio anconetano, infatti, dopo essere stata trasportata in condizioni disperate con l'eliambulanza, era già in uno stato terminale. Poco dopo, infatti, i medici ne hanno constatato il decesso.
La consulente tecnica Loredana Buscemi, insieme alla sostituta procuratrice Irene Lilliu e ai Carabinieri, si sono recati nell'abitazione di Saltara. Il sopralluogo è stato necessario per cercare di ricostruire la dinamica del delitto, anche in base agli elementi emersi dalle indagini e alle dichiarazioni rese, in particolare, dai figli minori della coppia che erano presenti al momento dell'uccisione della madre. (di Antonella Marchionni – il Resto del Carlino)