Lanciano. Il processo sulla morte di Annamaria D'Eliseo. Scontro tra periti sulle cause del decesso.
Scontro tra periti nell'udienza dello scorso 12 dicembre 2024, in Corte d'Assise a Lanciano, nel processo sul presunto omicidio di Annamaria D'Eliseo. Unico imputato è il marito della donna: Aldo Rodolfo Di Nunzio.
Secondo il Prof Christian D'Ovidio, medico che ha effettuato l'autopsia, non ci sono dubbi sull'asfissia meccanica violenta. Secondo il perito della difesa, il Dott. Riccardo Di Tanna, non si può invece escludere l'impiccamento per sospensione. Sono stati loro due i protagonisti dell'udienza, presieduta dal Giudice Giovanni Nappi, in merito al processo per la morte della bidella di Lanciano trovata senza vita, con un filo elettrico intorno al collo, nel garage di casa, il 15 luglio del 2022.
D'Ovidio, sentito dalle parti – la Pm Mirvana Di Serio, gli avvocati di parte civile e i legali dell'imputato – ha parlato dei solchi rinvenuti sul collo della vittima, la cui natura escluderebbe l'impiccamento per sospensione, e anche degli esami tossicologici che evidenziano un'iperaerea polmonare, segno di un disperato sforzo di incamerare ossigeno. Elementi che andrebbero a contraddire l'ipotesi dell'impiccamento per sospensione.
Non è stato dello stesso avviso, però, il perito della difesa, il Dott. Di Tanna che, incalzato anch'egli dalle parti, in particolare dal Procuratore Capo di Lanciano, Mirvana Di Serio, ha messo in dubbio perfino l'ora della morte, determinata da un normogramma che dovrebbe tener conto anche del peso della vittima; peso non stabilito con esattezza, ma solo ipotizzato da D'Ovidio. (di Luca Pompei – Rete8)