Settala. Omicidio Amina Sailouhi. Il marito ribadisce la confessione davanti al Gip: "L'ho accoltellata".

Immagine della notizia (Immagine di Ysogo su Wikimedia Commons — CC BY-SA 4.0)

Settala. Omicidio Amina Sailouhi. Il marito ribadisce la confessione davanti al Gip: "L'ho accoltellata".

"Sono esploso dalla rabbia. Ho preso il coltello e dopo il primo colpo non ho capito più nulla e non ricordo altro". Così Khalid Achak, 50enne originario del Marocco, durante l'interrogatorio di convalida dell'arresto per aver ucciso la moglie Amina Sailouhi, sabato scorso a Settala in provincia di Milano.

In casa c'era anche la figlia di 10 anni che ha dato l'allarme. L'uomo, accusato di omicidio commesso "in stato di evidente ubriachezza" secondo il capo di imputazione della Procura, assistito dall'avvocato Giorgio Ballabio, ha risposto per quasi un'ora alle domande del Gip Emanuele Mancini, ricostruendo, sebbene in modo confuso, gli attimi prima dell'omicidio.

A suo dire, tra lui e la moglie era scoppiato un litigio per una vicenda che risale a due giorni prima dovuta a un capriccio della bimba di cui lui avrebbe preso le difese. Quando la donna, ha spiegato, ha minacciato di autoinfliggersi delle ferite per poi denunciarlo, ha avuto uno "scatto di rabbia". Dopo la prima coltellata, ha un "vuoto di memoria", e ricorda di essere andato nella stanza della figlioletta per cercarla, ma non per "farle del male".

Il 50enne ha parlato di un matrimonio "combinato" e non celebrato "per amore", di tensioni in casa e della sua "ossessione", per dirla con le parole del legale, che i parenti della moglie stessero cercando di appropriarsi dei suoi beni. "Sono dispiaciuto – ha detto il reo confesso – perché la vita non si toglie". "È molto provato, ha reso un'abbondante dichiarazione", ha riferito il difensore del killer, Giorgio Ballabio.

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