Padova. Omicidio Nicoleta Rotaru. Parla Erik Zorzi in aula: "La spiavo. Volevo un ultimo rapporto con lei".
Ieri, martedì 6 maggio, per la prima volta davanti al Tribunale di Padova, l'imputato Erik Zorzi ha risposto alle domande sull'omicidio dell'ex moglie Nicoleta Rotaru, 37 anni, trovata senza vita nella loro casa di Abano Terme il 2 agosto 2023. L'uomo è accusato di averla uccisa e di aver inscenato un finto suicidio, mentre continuavano a convivere con le loro due figlie di 9 e 12 anni.
L'interrogatorio, voluto dalla giudice Domenica Gambardella, nonostante la richiesta di rinvio dell'avvocato difensore Cesare Vanzetti, ha rivelato dettagli agghiaccianti. Zorzi ha ammesso di aver nascosto un registratore nell'auto della donna per monitorare i suoi spostamenti. L'imputato ha anche sostenuto che, dopo la separazione avvenuta nel gennaio del 2023, lei cercava di allontanarlo dalla casa familiare.
In aula è stato fatto ascoltare un audio, registrato all'insaputa di Zorzi da Rotaru, che documenta gli ultimi momenti di vita della vittima. Si sentono le urla di lei, le offese di lui e infine i rantoli che accompagnano la sua agonia. L'uomo ha spiegato quei suoni, dicendo che avrebbe voluto avere un "ultimo rapporto sessuale" con la donna.
Il momento più sconvolgente è arrivato quando, senza essere sollecitato, Zorzi ha dichiarato di ricordare un particolare suono quando Nicoleta aveva la bocca sul suo avambraccio, tentando di morderlo. Questa affermazione ha creato un brusio in aula e ha lasciato tutti in attesa della prossima udienza, fissata per il 22 maggio, quando l'imputato sarà nuovamente ascoltato. (La Piazza Web)