Treviso. Omicidio Margherita Ceschin. Al processo le parole della figlia: "Mio padre un uomo violento".
«Mio padre violento e bugiardo». Queste le parole di Elisabetta Lorenzon, una delle figlie di Margherita Ceschin, la 72enne uccisa nella sua abitazione a Conegliano il 23 Giugno 2023.
Davanti alla Corte d'Assise di Treviso, la donna ripercorre il drammatico momento in cui viene informata che la mamma è morta e, rispondendo alle domande, parla del padre Enzo Lorenzon, considerato dalla pubblica accusa il mandante del delitto. Lo descrive come una persona violenta e bugiarda. L'uomo, assieme ad altri quattro complici, è chiamato a rispondere di concorso in omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dalla minorata difesa della vittima.
«Un uomo assente, portato a raccontare bugie, anche quando non ce ne fosse stato bisogno, in maniera patologica e che dentro alla famiglia che si era fatto con Margherita portava solo pesantezza». lo descrive così e parla con calma, ma con tono deciso, la figlia che racconta di una vita di litigi e di violenze fisiche del padre verso la madre. Anche dopo la separazione, c'era la preoccupazione della 72enne che in un'occasione aveva pronunciato quelle parole, quasi profetiche: "Prima o poi mi manderà qualcuno".
Ed è questo che viene contestato dall'accusa a Lorenzon, di avere ingaggiato una banda di dominicani per farla uccidere. A deporre anche l'altra figlia, Francesca, che al contrario della sorella non si è costituita come parte civile. «Un padre assente – ha spiegato davanti ai giudici – che ha creato un ambiente familiare infelice». Un delitto maturato per questioni economiche, è stato ribadito in aula.
A deporre anche Antonello Cirnelli, il medico legale che ha effettuato l'autopsia. Sulla scorta delle dichiarazioni il pubblico ministero Michele Permunian ha integrato il capo di imputazione aggiungendo l'aggravante della crudeltà e della minorata difesa.
Avrebbe dovuto parlare anche la convivente di Lorenzon, Dileisy Guzman. La donna, inizialmente indagata e destinataria di una misura cautelare in carcere e che poi è stata invece totalmente prosciolta, si è rifiutata, come suo diritto, di rispondere alle domande che avessero come oggetto l'imputato Enzo Lorenzon. (di Daniela Sitzia – ANTENNA TRE)