Milano. Fermato il convivente di Sueli Barbosa Leal: Accusato di incendio doloso e omicidio volontario.

Immagine della notizia (Immagine di Paolobon140 su it.wikipedia.org — CC BY-SA 4.0)

Milano. Fermato il convivente di Sueli Barbosa Leal: Accusato di incendio doloso e omicidio volontario.

È stato fermato per incendio doloso e omicidio volontario aggravato il compagno di Sueli Barbosa Leal, la donna di 48 anni che, l'altra notte, è morta dopo essersi lanciata dall'appartamento al quarto piano di viale Abruzzi, a Milano, per tentare di salvarsi dal rogo che avrebbe appiccato l'uomo stesso.

La 48enne, bloccata dalla porta chiusa dall'esterno e soffocata dalle temperature infernali generate dall'incendio, si è lanciata in un estremo tentativo di scampare alle fiamme. È morta qualche ora dopo al Fatebenefratelli. Secondo gli investigatori, il rogo si sarebbe generato in tempi rapidissimi, alimentato da un forte "irraggiamento termico" innescato dal focolaio iniziale. Modalità incompatibili per tempistiche con un evento accidentale.

Il compagno connazionale della donna, il 45enne Michael S.P., non era in casa. Gli agenti lo hanno trovato non lontano da un bar che dista circa cinquecento metri dal palazzo. Ha detto ai poliziotti dice di essere uscito di casa alcune ore prima e di non essersi accorto di nulla, ma le immagini registrate dalle telecamere paiono raccontare un'altra storia.

Portato in Questura, l'uomo viene sentito a lungo dagli investigatori della Squadra mobile, coordinati dalla pm Maura Ripamonti e guidati dal dirigente Alfonso Iadevaia e dal funzionario Francesco Giustolisi. Gli viene chiesto conto di un litigio con la convivente avvenuto in serata e segnalato dai residenti: lui non nega, ma derubrica l'episodio a normale discussione con la compagna.

A tarda sera è scatta il fermo. Dall'uomo non sarebbe arrivata alcuna confessione. Da quanto si è saputo, il compagno della vittima si sarebbe limitato a sostenere che potrebbe aver provocato involontariamente l'incendio. A suo carico, però, ci sarebbero testimonianze, filmati e il fatto che la porta di casa fosse chiusa dall'esterno con l'unica chiave a disposizione della coppia. (di Marianna Vazzana e Nicola Palma – Quotidiano Nazionale)

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