Voce su Sara Luciani
Foto del canale Muzza a Paullo in provincia di Milano (di Poigne, licenza CC BY-SA 3.0)
Manuel Buzzini, operaio di 31 anni, era stato ritrovato morto impiccato la mattina del 9 giugno 2018 a Melzo in provincia di Milano. La sera precedente era uscito in auto insieme alla sua fidanzata Sara Luciani, 21 anni, che era risultata scomparsa.[1] Il 13 giugno il cadavere della ragazza venne rinvenuto a Paullo (Milano) nel canale Muzza.
Secondo le ricostruzioni emerse dalle indagini degli inquirenti, il trentunenne avrebbe spinto l'auto nel canale dopo averne chiuso all'interno il corpo esanime della compagna. L'autopsia non aveva rilevato acqua nei polmoni della giovane, dunque la ventunenne non era morta annegata. La permanenza del cadavere nel fiume per 5 giorni non permise tuttavia di stabilire l'esatta causa del decesso: il corpo non aveva segni di strangolamento, né lesioni da taglio o ferite da colpi d'arma da fuoco.
Altri segni rilevati su di esso furono ricondotti al trascinamento sul fondo del canale. Si presuppose infatti che la ragazza fosse rimasta chiusa nel veicolo e che, successivamente, a causa delle forti correnti che caratterizzano quel corso d'acqua artificiale derivato dal fiume Adda, fosse scivolato fuori urtando numerose volte sul fondo prima di risalire a galla. L'auto rimase sepolta nel canale a causa delle difficoltà e dei pericoli che comportavano le operazioni di recupero.
Dopo essersi liberato della vettura, Buzzini era ritornato a casa della nonna, verso le 4.00 di notte, come confermato dalle registrazioni di una telecamera di videosorveglianza posta in zona. Lì si suicidò, impiccandosi nel cortile. La mattina seguente venne ritrovato dai familiari: aveva i vestiti inzuppati dalla cintola in giù e le scarpe sporche di fango.
Gli investigatori interrogarono un uomo che aveva passato con i due giovani parte della serata. Costui ammise di aver incontrato la coppia e di aver consumato della droga con il ragazzo, ma si era successivamente allontanato da loro quando erano ancora vivi. Gli esami tossicologici svolti sul corpo del trentunenne avevano confermato l'assunzione di cocaina, mentre nulla si poté stabilire per quanto riguarda la compagna.
Sconosciuto il movente del gesto. Le principali ipotesi al vaglio degli inquirenti erano due. La prima, l'omicidio-suicidio, che avrebbe portato Buzzini a togliere la vita alla ragazza per poi farla finita. La seconda era che Sara avesse avuto un malore in seguito a un'eventuale assunzione di sostanze stupefacenti, tanto da causarne il decesso o una perdita di conoscenza. A quel punto il ragazzo, sentendosi in colpa, invece di avvertire i soccorsi avrebbe occultato l'auto e il cadavere nel fiume per poi uccidersi.
Tuttavia, considerato che alcune amiche della ventunenne avevano riferito che lei in passato sarebbe stata picchiata e minacciata di morte dal fidanzato, l'ipotesi maggiormente plausibile potrebbe essere la prima. Inoltre, il fatto che gli eventi fossero stati attuati nel giro di poche ore, aveva lasciato pensare che il giovane avesse premeditato il delitto.[2][3]