
Monica Gondos, 53 anni, è stata trovata morta il 30 maggio 2018 lungo le scale della sua abitazione in strada Colle Orlando a Pescara. Ad avvisare i carabinieri del rinvenimento nel tardo pomeriggio è stato il convivente, Gelu Cherciu, 67 anni, riferendo che la malapitata era stata vittima di una caduta accidentale. Quando i militari sono giunti sul posto, l'uomo era in stato di ubriachezza. Il cadavere della donna presentava numerose ecchimosi al volto e in altri punti del corpo, alcune di esse incompatibili con la ricostruzione del compagno.
Il sessantasettenne di origini rumene è stato indagato per maltrattamenti e il 28 novembre 2018 nei suoi confronti è stato eseguito un mandato d'arresto, convalidato dal giudice per le indagini preliminari, con l'accusa di omicidio. Secondo le indagini, la Gondos non ha perso la vita per una caduta dalle scale. L'autopsia ha stabilito che il decesso è avvenuto per un'insufficienza cardiorespiratoria a causa di due costole rotte che le hanno bucato il polmone. L'uomo aveva una relazione con la connazionale che andava avanti da diversi anni ed era solito assumere forti quantità di alcol che lo rendevano incapace di controllare la sua violenza. Sin dal 2014 ha aggredito la donna per futili motivi, colpendola ripetutamente con pugni e schiaffi infliggendole sofferenze fisiche e morali. Circostanza confermata anche dalle testimonianze delle due figlie della vittima.[1][2]
Cherciu ha continuato a ribadire di non aver ucciso la cinquantatreenne sostenendo di averla soltanto trovata priva di vita lungo le scale della casa, ma per la procura l'uomo è responsabile della sua morte dopo averla massacrata di botte. È stato dunque rinviato a giudizio con la richiesta di detenzione a 20 anni di carcere.[3] Il 30 settembre 2019 la Corte d'Assise di Chieti lo ha condannato a 13 anni di reclusione.[4]