
Giuseppina Bellizzi, 78 anni, è stata uccisa dal fratello Luigi Bellizzi, 71 anni, il 27 settembre 2018 nella camera da letto del suo appartamento nel rione San Tommaso di Avellino.[1]
La donna sarebbe stata soffocata con un cuscino. Il settantunenne era residente a Bologna, ma quel giorno si trovava ad Avellino per fare visita ai parenti. In un secondo momento, è stato coinvolto anche il fratello più giovane, Gennaro, che viveva in un'altra abitazione nelle vicinanze e si è recato sul posto, ma il malintenzionato ha tentato di colpirlo con un coltello da cucina alla gola e al braccio sinistro. Gennaro si è difeso, cercando di parare i colpi, ed è rimasto gravemente ferito, ma non ha perso la vita ed è stato salvato dal ricovero in ospedale.[2] È stato lui successivamente a ricostruire ai carabinieri la vicenda, raccontando che il fratello lo aveva chiamato dicendogli che Giuseppina non stava bene. Poi, incontratisi nell'appartamento dove è avvenuta la tragedia, il fratello ha cominciato ad aggredirlo. Nulla in precedenza aveva fatto presagire quel gesto, avvenuto probabilmente per motivi economici o di difficile convivenza.[3]
Il signor Luigi è stato dunque fermato e, interrogato dal pubblico magistrato, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per lui sono state formalizzate le accuse di omicidio e tentato omicidio aggravato dai futili motivi. Nei giorni seguenti ha sostenuto di non ricordare nulla e davanti al giudice per le indagini preliminari ha continuato a non rispondere alle domande. I suoi legali hanno avanzato la richiesta di esecuzione di una perizia psichiatrica.[1][4]
Nel settembre del 2019 l'accusato, dopo essere stato valutato capace di intendere e di volere al momento del delitto, è stato rinviato a giudizio.[5] La pubblica accusa aveva richiesto una pena di 18 anni, ma il 4 febbraio 2020 il tribunale di Avellino lo ha condannato a 20 anni di reclusione.[3]