Voce su Loredana Lopiano
Loredana Lopiano, 47 anni, fu uccisa da Giuseppe Lanteri, 19 anni, il 27 settembre 2018. Il ragazzo era l'ex fidanzato della figlia della vittima.
La Chiesa Madre di Avola in provincia di Siracusa dove è stato celebrato il funerale di Loredana Lopiano (di Mboesch, licenza CC BY-SA 3.0)
La donna era originaria di Caltanissetta, ma si era stabilita da anni ad Avola, in provincia di Siracusa, dove era impiegata come infermiera caposala nel reparto di oncologia del locale ospedale Giuseppe Di Maria.[1][2] Il delitto avvenne nell'androne della sua abitazione, quando nelle prime ore del mattino il giovane si era avvicinato a lei e, dopo una breve discussione, l'aveva colpita con diversi colpi d'arma da taglio.
Il ragazzo poi fuggì, allontanandosi dalla zona e rendendosi irreperibile per diverse ore. Venne infine rintracciato e bloccato dai militari in tarda serata, grazie alle intercettazioni di alcuni messaggi che il diciannovenne aveva scambiato con il cognato. Nel corso della notte, durante l'interrogatorio di fronte agli inquirenti, il giovane crollò e confessò di essere il responsabile dell'aggressione mortale, aggiungendo però di non avere incontrato la donna con l'intenzione di ucciderla.
Lanteri spiegò di essersi appostato davanti all'abitazione dell'ex compagna allo scopo di chiarire alcuni aspetti riguardanti la fine della loro relazione, durata tre anni e terminata nel precedente mese di marzo. Secondo le ricostruzioni, il ragazzo non si sarebbe mai rassegnato alla chiusura di quel rapporto, arrivando persino a compiere atti persecutori nei confronti della ex e della madre nei mesi antecedenti. Il reo confesso fu arrestato e condotto in carcere.
Il difensore del giovane escluse l'aggravante della premeditazione, riferendo che il proprio assistito era affetto da epilessia e da una patologia con gravi ripercussioni sulla memoria. Per questo motivo il legale aveva richiesto la detenzione ai domiciliari in una struttura medica specializzata, ma il giudice per le indagini preliminari convalidò la custodia cautelare in carcere con l'accusa di omicidio volontario.
L'esame autoptico evidenziò la brutalità del delitto. rilevando 5 coltellate inflitte dal diciannovenne alla signora Lopiano. I fendenti colpirono l'addome, la gola e la testa. L'ultimo, in particolare, fu diretto alla nuca con una forza tale da spezzare la lama, quando la donna era già priva di vita. Fatale il colpo che recise la carotide.[3]
L'ex monastero benedettino di Santa Flavia a Caltanissetta. Sulla sinistra si intravede la Chiesa di Santa Flavia dove è stato celebrato il secondo rito funebre della vittima, poi sepolta nella propria città d'origine (di AlessandroAM, licenza CC BY-SA 4.0).
Nei mesi successivi, per accertare le condizioni di salute dell'indiziato, fu disposta una perizia psichiatrica. Nel febbraio del 2019, l'esito dell'esame valutò il giovane parzialmente incapace di intendere e di volere nel momento del delitto, confermando la diagnosi di un'epilessia di secondo grado post-traumatica.[4][5] Lanteri rimase detenuto in regime carcerario e fu rinviato a giudizio in rito abbreviato. La Procura escluse la premeditazione tra le aggravanti contestate e, nel processo, avanzò la richiesta di condanna a 30 anni di reclusione.[6][7]
Il giovane, nel corso dell'udienza in tribunale tenutasi il 4 novembre 2019, rese spontanee dichiarazioni, scusandosi per l'efferato gesto commesso ai danni della vittima.[8] Il successivo 25 novembre la Corte d'Assise di Siracusa accolse la richiesta della pubblica accusa, condannando l'imputato a 30 anni di reclusione.[9] Il 14 settembre 2021 la Corte d'Appello di Catania confermò la sentenza di primo grado,[10] resa poi definitiva nel novembre del 2022 dalla Corte di Cassazione.[11]