Voce su Larisa Smolyak
Uno scorcio di Camaiore in provincia di Lucca (di Sailko, licenza CC BY-SA 3.0)
Larisa Smolyak, 49 anni, fu trovata morta il pomeriggio del 4 marzo 2020 nell'abitazione in cui risiedeva a Camaiore in provincia di Lucca. Fu il figlio Andriy Bochsan, 29 anni, a telefonare ai Carabinieri specificando di averla uccisa. Entrambi originari dell'Ucraina, si erano trasferiti in Italia da alcuni anni.[1]
All'arrivo dei militari sul posto, il ventinovenne fu arrestato. In seguito all'interrogatorio nella caserma di Viareggio, venne trasferito nel carcere di Lucca con l'accusa di omicidio volontario.[2][3]
Il 6 marzo, durante l'udienza di convalida dell'arresto, dinanzi al giudice per le indagini preliminari, Bochsan raccontò di ricordare poco o nulla di quanto accaduto il pomeriggio di due giorni prima, sostenendo di essere uscito di casa dopo aver litigato con la madre e di averla trovata, al ritorno, riversa sul pavimento. Nei suoi confronti fu convalidato l'arresto.
Secondo le ricostruzioni, il delitto sarebbe maturato in un contesto di disagio nel quale la donna era affetta da sclerosi multipla e percepiva una pensione di invalidità mentre il ventinovenne svolgeva lavori saltuari.[4] Sarebbe dunque scoppiata un violenta lite all'ennesima richiesta, da parte della signora verso il figlio, di trovarsi un lavoro stabile. Il giovane l'avrebbe aggredita, prima colpendola con un posacenere, poi accoltellandola.[5] L'autopsia svolta sulla salma della vittima aveva rilevato circa 40 fendenti d'arma da taglio.[6]
Il ventinovenne, durante l'interrogatorio di garanzia, aveva anche rievocato un periodo difficile dell'infanzia in cui avrebbe subito maltrattamenti, sia dalla madre che dal nonno.[7] Nei mesi successivi fu rinviato a giudizio. Il suo difensore nel corso del processo aveva presentato una dichiarazione di ammissione di colpa.[8]
Nell'ottobre del 2021, al termine del procedimento di primo grado, Bochsan fu condannato a 16 anni di reclusione.[9]