Voce su Claudia Corrieri
Uno scorcio panoramico di Vaiano, comune in provincia di Prato dove risiedevano Claudia Corrieri e Leonardo Santini (di MassimilianoGalardi, licenza CC BY-SA 3.0)
Il 17 settembre 2020 Leonardo Santini, 50 anni, si suicidò gettandosi dal ponte sospeso delle Ferriere sul torrente Lima a Mammiano, una località del comune di San Marcello Piteglio in provincia di Pistoia.
A lanciare l'allarme intorno a mezzogiorno fu un escursionista di passaggio che aveva notato il cadavere dell'uomo sotto la struttura. Il cinquantenne avrebbe compiuto un volo di circa 35 metri. I Carabinieri della locale stazione informarono i colleghi della provincia di Prato, suggerendogli di controllare l'abitazione di Santini per informare la sua compagna del grave accaduto.
Entrati nell'appartamento situato a La Briglia, una frazione di Vaiano, a circa 60 Km di distanza dal luogo del suicidio, i militari avevano rinvenuto il corpo senza vita di Claudia Corrieri, 38 anni. La donna era originaria di Iolo, una frazione del capoluogo Pratese.[1][2]
Sin da subito l'episodio si configurò come un caso di omicidio-suicidio. Santini, durante una violenta lite, aveva prima ucciso la compagna all'interno dell'abitazione, poi si diresse a San Marcello per togliersi la vita gettandosi dal ponte sospeso.
L'esame autoptico rilevò sulla salma della vittima diverse ferite d'arma da taglio e varie lesioni alla testa compatibili con un oggetto contundente, presumibilmente un martello. Gli investigatori non sarebbero riusciti a recuperare le armi utilizzate per sferrare l'aggressione mortale. La donna si sarebbe difesa nel tentativo di sottrarsi alla violenza omicida, poiché l'uomo presentava una lesione alla mano non riconducibile alla caduta dall'alto in seguito al gesto estremo.
La coppia aveva una bambina di due anni. Inizialmente si presuppose che la piccola si trovasse a casa dei nonni paterni durante il delitto. Tuttavia le telecamere di videosorveglianza installate nelle vicinanze dell'abitazione della coppia avrebbero inquadrato una sola volta l'auto del cinquantenne che si allontanava da casa la mattina del 17 settembre.
La Chiesa di San Pietro a Iolo, frazione di Prato, dove sono stati celebrati i funerali di Claudia Corrieri (di Massimiliano Galardi, licenza CC BY-SA 3.0)
Dettaglio che rivelerebbe uno scenario differente, ovvero che l'uomo avrebbe compiuto l'omicidio mentre la figlia era nell'appartamento, poi aveva caricato in macchina la bambina per portala a casa dei genitori. L'aggressione alla compagna sarebbe avvenuta alle prime luci dell'alba o durante la notte tra il 16 e il 17 settembre.[3]
Le motivazioni del gesto furono scoperte dai Carabinieri in un biglietto trovato in serata all'interno dell'abitazione, diverse ore dopo la scoperta del cadavere della trentottenne. In poche righe Santini avrebbe fatto riferimento alle criticità della convivenza fra lui e la compagna, oltre al timore che lei, in un eventuale separazione, avesse potuto ottenere l'affidamento della figlia allontanandola dal padre.
Secondo le ricostruzioni, la relazione fra i due stava attraversando un periodo di crisi. Circostanza che troverebbe conferma nelle testimonianze dei vicini di casa che, nelle settimane precedenti al drammatico episodio, li sentivano litigare frequentemente. Non fu escluso tuttavia che, a peggiorare quella difficile situazione, fosse stata anche la condizione lavorativa del cinquantenne che da diversi mesi era rimasto disoccupato.[4][5]