Il 17 settembre 2020 Leonardo Santini, 50 anni, si è suicidato gettandosi dal ponte sospeso delle Ferriere sul torrente Lima a Mammiano, località del comune di San Marcello Piteglio in provincia di Pistoia.

A lanciare l'allarme intorno a mezzogiorno è stato un escursionista di passaggio che ha notato il cadavere dell'uomo sotto la struttura che dista dal suolo circa 35 metri. I carabinieri della locale stazione hanno informato i colleghi della provincia di Prato di controllare l'abitazione del cinquantenne per informare la sua compagna del grave accaduto. Entrati nell'appartamento situato a La Briglia, frazione di Vaiano a circa 60 Km di distanza dal luogo del suicidio, i militari hanno rinvenuto il corpo senza vita di Claudia Corrieri, 38 anni. La donna era originaria di Iolo, una frazione della città di Prato.[1][2]
Sin da subito l'episodio si è configurato come un caso di omicidio-suicidio. Santini, durante una violenta lite, ha prima ucciso la compagna all'interno dell'abitazione, poi si è diretto a San Marcello per togliersi la vita gettandosi dal ponte sospeso. L'esame autoptico ha rilevato sulla salma della vittima diverse ferite d'arma da taglio e varie lesioni alla testa compatibili con un oggetto contundente, presumibilmente un martello. Gli investigatori non sarebbero riusciti a recuperare le armi utilizzate per compiere l'aggressione mortale. La donna si sarebbe difesa nel tentativo di sottrarsi alla furia omicida, poiché l'uomo presentava una lesione alla mano non associabile ai colpi sferrati alla vittima, né compatibili con la caduta dall'alto in seguito al gesto estremo.

La coppia aveva una bambina di due anni che, inizialmente, si è supposto si trovasse a casa dei nonni paterni durante il delitto. Nel corso delle indagini però è stato notato che le telecamere di videosorveglianza della zona circostante avrebbero inquadrato una sola volta, la mattina del 17 settembre, l'auto del cinquantenne che si allontanava dall'abitazione. Dettaglio che rivelerebbe uno scenario differente, ovvero che l'uomo avrebbe compiuto l'omicidio mentre la figlia era in casa, poi ha caricato in macchina la piccola per portala a casa dei genitori. L'aggressione alla compagna sarebbe avvenuta alle prime luci dell'alba o durante la notte tra il 16 e il 17 settembre.[3]
Le motivazioni del gesto sono state scoperte dai carabinieri in un biglietto trovato in serata, diverse ore dopo la scoperta del cadavere della trentottenne, all'interno dell'appartamento. In poche righe, Santini avrebbe fatto riferimento alle criticità della convivenza fra lui e la compagna, oltre al timore che lei, in un eventuale separazione, avesse potuto ottenere l'affidamento della figlia allontanandola dal padre.
Sembra che la relazione fra i due stesse attraversando un periodo di crisi, circostanza che troverebbe conferma nelle testimonianze dei vicini di casa che ultimamente li sentivano frequentemente litigare. Non si è escluso tuttavia che a contribuire alla tragedia sia stata anche la difficile condizione lavorativa del cinquantenne, che da diversi mesi era rimasto disoccupato.[4][5]