Voce su Romina Vento
Romina Vento, 44 anni, è morta nel corso della serata del 19 aprile 2022 a Fara Gera d'Adda, comune in provincia di Bergamo.
La donna, madre di due figli, una ragazza di 15 e un ragazzino di 10 anni, era a bordo di un'auto condotta dal compagno Carlo Fumagalli, 49 anni. All'improvviso la vettura, nei pressi del centro sportivo comunale, si era inabissata nel fiume Adda passante nelle vicinanze. La vittima ha perso la vita per annegamento.[1][2]

Uno scorcio dell'Adda passante per Fara Gera in provincia di Bergamo (di Massimo Roselli, licenza CC BY-SA 3.0)
In un primo momento si era pensato a un incidente. Il cadavere della donna è stato ritrovato in acqua, a qualche centinaio di metri di distanza dal luogo del presunto sinistro. L'uomo invece era disperso, ma circa tre ore più tardi, intorno a mezzanotte, è stato rintracciato mentre vagava per strada nel territorio di Vaprio d'Adda, suo paese d'origine in provincia di Bergamo. Il quarantanovenne era riuscito a trarsi in salvo dopo l'immersione della vettura, raggiungendo a nuoto la sponda del fiume per poi allontanarsi.
I due avevano una relazione che durava da anni e convivevano insieme ai loro figli. Lei era impiegata in un pastificio di Fara, mentre lui era dipendente di una ditta tessile di Vaprio. Negli ultimi tempi tuttavia la coppia stava attraversato un periodo di crisi, tanto che la quarantaquattrenne avrebbe fatto presente all'uomo l'intenzione di lasciarlo. Secondo le ricostruzioni, Fumagalli era in cura perché affetto da una patologia di natura psichiatrica per il quale assumeva dei farmaci. In ogni caso, alle forze dell'ordine non risultano segnalazioni di maltrattamenti o violenze domestiche riguardanti la coppia.[3]
Alcuni testimoni, poco prima del drammatico avvenimento, avrebbero sentito delle forti urla provenire dall'auto. I due potrebbero aver avuto una violenta discussione nell'abitacolo. Contestualmente, alcuni dei testimoni avrebbero intravisto la vettura che, a velocità sostenuta, si sarebbe diretta in un varco tra due tratti di guardrail della strada che costeggia il fiume. Il mezzo è poi finito nel corso d'acqua, fino a inabissarsi quasi completamente.[4]
Una delle prime ipotesi al vaglio degli inquirenti era quella per cui Fumagalli avesse voluto simulare un incidente stradale con l'intento di uccidere l'ex compagna. Il quarantanovenne sarebbe stato visto nuotare per poi scomparire nella fitta vegetazione, senza provare a salvare la compagna. Il corpo senza vita della donna è stato recuperato circa un'ora dopo. Soltanto nelle ore successive Fumagalli è stato localizzato a Vaprio d'Adda. L'uomo è stato condotto in caserma per essere ascoltato come persona informata dei fatti. Dopo ore di interrogatorio, nel corso della mattinata, è stato fermato e condotto in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato.[5]

La Chiesa di Santa Maria Assunta a Inzago in provincia di Milano dove sono stati celebrati i funerali di Romina Vento (su concessione di BeWeB - Beni Culturali Ecclesiastici in Web)
Nella serata di giovedì 21 aprile Fumagalli in carcere ha manifestato atti di autolesionismo e intenzioni suicide, tanto da essere trasportato in ospedale. Proprio nel nosocomio dove era stato ricoverato, nel corso della mattinata seguente, si è svolto l'interrogatorio di garanzia. L'uomo ha raccontato di essere passato a prendere la compagna al lavoro. In macchina era salito anche un collega della donna a cui avevano offerto un passaggio fino a casa.[6][7]
Rimasti da soli in auto, i due avrebbero avuto un'ennesima discussione durante la quale la donna gli aveva ribadito l'intenzione di lasciarlo. Lui era consapevole del fatto che lei non sapesse nuotare e si sarebbe buttato di proposito nel fiume che costeggia la strada, anche accettando di perdere la vita insieme alla compagna. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo.[8][9]
La settimana successiva l'esito dell'esame autoptico sulla salma della vittima ha confermato il decesso per annegamento. Secondo gli accertamenti la quarantaquattrenne aveva tentato di salvarsi, uscendo dall'abitacolo per cercare di raggiungere la sponda del fiume. Il marito però l'avrebbe tenuta con la testa sott'acqua per farla annegare.[10][11]
In seguito la Procura di Bergamo ha disposto una perizia psichiatrica allo scopo di appurare se l'uomo avesse agito lucidamente e con la consapevolezza delle conseguenze delle sue azioni la sera del 19 aprile 2022.[12] L'esito dell'esame ha stabilito che, nonostante la sua condizione di depressione e stress, il quarantanovenne era capace di intendere e di volere nel momento del delitto.[13]
Il successivo mese di novembre l'uomo è stato rinviato a giudizio.[14]