Voce su Sonia Solinas
Sonia Solinas, 49 anni, fu trovata morta nel corso della mattinata del 26 aprile 2022 all'interno della propria abitazione a Dormelletto, un comune sulla riviera piemontese del Lago Maggiore in provincia di Novara.[1][2]
Uno scorcio della Chiesa di Santa Maria Assunta (Sec.XI) a Dormelletto dove sono stati celebrati i funerali di Sonia Solinas (di Alessandro Vecchi, licenza CC BY-SA 3.0)
A scoprire il corpo senza vita fu la madre della vittima, avvertita precedentemente dal datore di lavoro della donna che si era insospettito perché non riusciva a mettersi in contatto con la quarantanovenne. Il cadavere presentava diverse ferite d'arma da taglio, presumibilmente rimediate in seguito a una violenta aggressione.
I sanitari giunti sul posto non poterono fare altro che constatare il decesso della vittima. Di seguito furono avviate le ricerche del convivente della donna, Filippo Ferrari, resosi irreperibile.
Nei minuti successivi il cadavere dell'uomo fu ritrovato a San Bernardino Verbano (nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola) sotto il ponte Casletto nella frazione di Rovegro. A rinvenire il corpo senza vita furono alcuni operai del canale dell'Enel passante nelle vicinanze.
Ferrari si era allontanato dall'abitazione dopo aver commesso l'omicidio. A bordo di un'auto si era diretto verso Verbania, poi, arrivato a Rovegro, si lanciò con tutta la vettura dal ponte Casletto. Probabilmente, sin dall'inizio della fuga, aveva l'intenzione di suicidarsi.
La coppia conviveva da circa 15 anni ma, negli ultimi tempi, secondo le testimonianze di alcuni conoscenti, i due stavano attraversando un periodo di crisi. Non risulterebbero comunque alle forze dell'ordine segnalazioni di maltrattamenti, violenze domestiche o denunce.
La signora Solinas era originaria della Sardegna. Negli anni precedenti aveva gestito un bar a Dormelletto, poi aveva lasciato l'attività e ultimamente lavorava come dipendente in un locale di Arona (Novara). La donna aveva anche un figlio di 22 anni, nato da una precedente relazione. Filippo Ferrari invece era impiegato in un'azienda a Castelletto Sopra Ticino (Novara).[3][4]
L'esame autoptico aveva confermato la dinamica dell'omicidio-suicidio. La quarantanovenne fu raggiunta da molteplici fendenti. L'arma da taglio, un coltello da cucina, fu trovato conficcato nel collo. L'aggressione sarebbe avvenuta intorno a mezzanotte, dunque il convivente avrebbe vegliato sul cadavere per tutta la notte, prima di allontanarsi dall'abitazione nel corso della mattinata.[5]