Il femminicidio di Liliana Caterina Mancusa a Porto Torres

Vittima:
Liliana Caterina Mancusa
Presunto killer:
Fulvio Baule
Località:
Porto Torres
Decesso:
Sassari
Data:
30 marzo 2022
Foto della Torre Aragonese in piazza Cristoforo Colombo a Porto Torres in provincia di Sassari

Foto della Torre Aragonese in piazza Cristoforo Colombo a Porto Torres in provincia di Sassari (di Gianni Careddu, licenza CC BY-SA 3.0)

Voce su Liliana Caterina Mancusa

Basilio Saladdino, 75 anni, sua moglie Liliana Caterina Mancusa, 66 anni, e la loro figlia Ilaria Saladdino, 39 anni, furono aggrediti dall'ex genero Fulvio Baule, 40 anni, nel corso della serata del 26 febbraio 2022 a Porto Torres in provincia di Sassari.‍[1][2]

Foto della Torre Aragonese in piazza Cristoforo Colombo a Porto Torres in provincia di Sassari

Foto della Torre Aragonese in piazza Cristoforo Colombo a Porto Torres in provincia di Sassari (di Gianni Careddu, licenza CC BY-SA 3.0)

Il settantacinquenne perse la vita mentre le due donne rimasero gravemente ferite e ricoverate in coma farmacologico all'ospedale Santissima Annunziata di Sassari. Per la sessantaseienne, il seguente 30 marzo, i medici dichiararono il decesso.

Fulvio e Ilaria si erano sposati anni prima e dalla loro unione erano nati due gemellini. La loro relazione era però andata in crisi e i due si separarono legalmente, con un provvedimento ufficiale del tribunale, nell'ottobre del 2021. Il 26 febbraio 2022 il quarantenne aveva trascorso la giornata insieme ai figli, di circa 12 mesi di età, a Ploaghe, suo paese d'origine in provincia di Sassari. In serata poi l'uomo aveva accompagnato i piccoli dalla madre a Porto Torres. All'arrivo sul posto, tra i due ex coniugi iniziò un battibecco. Tra le cause dell'alterco, il fatto che Baule fosse giunto in ritardo.

La discussione sarebbe però degenerata nei minuti seguenti, probabilmente per una serie di altri problemi relativi alla complessa separazione tra i due. Secondo dei testimoni presenti sul luogo dell'accaduto, Baule avrebbe cominciato ad alzare le mani sull'ex moglie. Uno scontro che sarebbe stato visto dai suoceri che poi intervennero in difesa della figlia.

Subito dopo scoppiò un litigio fra il quarantenne e il padre della donna, Basilio Saladdino, ex poliziotto in pensione. Già in passato ci furono tensioni pregresse fra i due, come raccontato da alcuni conoscenti che avevano assistito a un duro scontro verbale tra l'anziano e il genero, avvenuto il giorno del battesimo dei gemellini, nel precedente mese di agosto. Il loro rapporto aveva iniziato a deteriorarsi ancor prima della separazione.

Nel corso del violento alterco in strada quel drammatico 26 febbraio, Baule andò in escandescenze a tal punto da afferrare un'ascia, riposta nel bagagliaio della propria auto, e iniziare a colpire i presenti. Con quell'arma, dalla lama lunga 80 centimetri, aveva ferito l'ex poliziotto, l'ex suocera e l'ex moglie. Il tutto di fronte all'ingresso del condominio dove abitava la famiglia Saladdino, alla presenza dei due gemellini che fortunatamente furono messi in sicurezza dai vicini di casa accorsi sul posto.‍[3][4]

Gli stessi vicini avevano allertato i soccorsi e successivamente Baule venne arrestato. Gravissime le ferite d'arma da taglio inferte alle vittime. Il 75enne non riuscì a sopravvivere, mentre le signore Liliana e Ilaria furono ricoverate in ospedale, entrambe in coma farmacologico.

Baule, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, ammise l'aggressione al suocero, ma poi raccontò di non ricordare più nulla di quanto accaduto, tanto da smentire di aver colpito l'ex moglie e la madre di lei, nonostante i testimoni sul posto avessero raccontato il contrario. Sull'ascia riposta nella propria auto, l'uomo aveva riferito di portarla con sé perché gli serviva per tagliare la legna nell'abitazione del padre. Nei confronti del quarantenne fu convalidato l'arresto con le accuse di omicidio e tentato omicidio.‍[5][6]

Uno scorcio di Ploaghe in provincia di Sassari. Nella foto la Chiesa di San Pietro.

Uno scorcio di Ploaghe in provincia di Sassari. Nella foto la Chiesa di San Pietro (di Sailko, licenza CC BY 3.0).

Un mese dopo, nella serata del 29 marzo, le condizioni della signora Mancusa peggiorarono notevolmente. Il giorno seguente, i medici che l'avevano in cura ne dichiararono il decesso. Risultarono fatali le lesioni d'arma da taglio alla testa e al tronco, così come avvenuto un mese prima per il marito. La figlia Ilaria invece rimase in coma a lottare fra la vita e la morte.‍[7][8] Grazie alle cure del personale sanitario, la donna si riprese nei mesi seguenti, ma poté tornare a casa soltanto un anno dopo.‍[9]

Nel frattempo la difesa dell'indagato aveva prodotto una perizia psichiatrica di parte, effettuata da un consulente nominato dal legale, che aveva riscontrato nel quarantenne dei "disturbi di psicopatologia psichiatrica classificati come disturbo borderline della personalità". Per questo l'uomo sarebbe stato in grado di compiere azioni aggressive nei confronti di terzi e di sé stesso.

Così la difesa, alla chiusura delle indagini, aveva richiesto il procedimento in rito abbreviato condizionato all'esecuzione di una perizia psichiatrica. Istanza che però, nel mese di novembre, fu respinta dal giudice per l'udienza preliminare, che rinviò Baule a giudizio in rito immediato. La pubblica accusa contestò le aggravanti della crudeltà e dei futili motivi.‍[10]

Nel novembre dell'anno successivo, l'imputato testimoniò al processo, ribadendo la versione del vuoto di memoria, non ricordando di avere aggredito i suoceri e la moglie. L'uomo precisò di non aver agito con cattiveria, né di avere avuto l'intenzione di uccidere.‍[11] Nel gennaio del 2024 il consulente psichiatrico di parte, chiamato a testimoniare dalla difesa, sostenne che Baule viveva "con terrore il pericolo di abbandono dalla moglie" ed era affetto da un "disturbo borderline di personalità" che determinò "l'incapacità di controllarsi nel momento dell'azione omicida".‍[12]

Successivamente la Corte d'Assise di Sassari dispose una perizia psichiatrica per l'imputato.‍[13]

Note

  1. Porto Torres, le due donne sono in fin di vita: un massacro sotto gli occhi dei vicini. L'Unione Sarda · Archiviato dall'originale. Consultato il 1º marzo 2022.
  2. "Basilio e Liliana padre e madre di tutti": a Porto Torres l'addio alla donna uccisa a colpi di accetta dal genero. L'Unione Sarda · Archiviato dall'originale. Consultato l'8 aprile 2022.
  3. Omicidio a Porto Torres: il massacro con un'ascia di 80 centimetri. L'Unione Sarda · Archiviato dall'originale. Consultato il 3 marzo 2022.
  4. Uccise i suoceri con l'ascia, teste, "è morto davanti a me". ANSA · Archiviato dall'originale. Consultato il 5 febbraio 2024.
  5. Omicidio nel Sassarese: il racconto del reo-confesso al gip. ANSA · Archiviato dall'originale. Consultato il 3 marzo 2022.
  6. "Ho colpito mio suocero poi non ricordo nulla". La Nuova Sardegna · Archiviato dall'originale. Consultato il 6 marzo 2022.
  7. Porto Torres, ucciso dal genero con un'ascia: è morta anche Caterina Mancusa. La Nuova Sardegna · Archiviato dall'originale. Consultato il 31 marzo 2022.
  8. Aggredita con l'ascia dal genero, muore un mese dopo il marito. Sardiniapost.it · Archiviato dall'originale. Consultato il 31 marzo 2022.
  9. Ilaria Saladdino è tornata a casa, accoglienza festosa a Porto Torres. La Nuova Sardegna · Archiviato dall'originale. Consultato il 19 febbraio 2023.
  10. Porto Torres, per il duplice delitto Saladdino niente rito abbreviato per Fulvio Baule. L'Unione Sarda · Archiviato dall'originale. Consultato il 17 novembre 2022.
  11. Suoceri uccisi con l'ascia a Porto Torres, l'imputato: "Non l'ho fatto con cattiveria". L'Unione Sarda · Archiviato dall'originale. Consultato il 15 novembre 2023.
  12. Omicidio Saladdino: "Personalità disturbata per Baule, terrore per l'abbandono della moglie". L'Unione Sarda · Archiviato dall'originale. Consultato il 10 gennaio 2024.
  13. Uccise i suoceri con l'ascia, disposta perizia psichiatrica. ANSA · Archiviato dall'originale. Consultato il 30 gennaio 2024.

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