Voce su Ilaria Sollazzo
Ilaria Sollazzo, 31 anni, fu uccisa dall'ex compagno Antonio Russo, 25 anni, nel corso della notte tra sabato 1 e domenica 2 ottobre 2022 a Scalea in provincia di Cosenza.[1][2]
Uno scorcio sul centro storico di Scalea in provincia di Cosenza (di Velvet, licenza CC BY-SA 3.0)
L'omicidio si consumò in strada, a poca distanza dall'abitazione della donna in cui dormiva la figlia della coppia, una piccola bambina di 2 anni. Russo, armato di pistola, sparò alla vittima, togliendole la vita. Poi fece fuoco contro sé stesso, suicidandosi.[3] I cadaveri furono trovati in mattinata dai alcuni vicini, tra cui diversi parenti, che in seguito avevano allertato i soccorsi e le forze dell'ordine.
Il venticinquenne lavorava come guardia giurata in una locale agenzia di servizi di vigilanza. L'arma utilizzata per compiere l'omicidio-suicidio era la propria pistola d'ordinanza. La donna era un'insegnante, impiegata come docente al liceo Pietro Metastasio di Scalea. Secondo le ricostruzioni, il loro rapporto era in crisi da tempo. Avevano avuto una relazione, durata diversi anni, dalla quale era nata una bambina. Negli ultimi mesi, però, i due si erano allontanati l'uno dall'altra.
Secondo una prima ricostruzione, Ilaria e Antonio avrebbero deciso di incontrarsi per un ultimo chiarimento, probabilmente per parlare di alcuni dettagli legati alla separazione. Nel corso della discussione, però, sarebbe scoppiato un litigio.[4]
Secondo una ricostruzione diffusa successivamente dalla stampa locale, invece, l'incontro non era concordato e il giovane avrebbe atteso sul posto il ritorno della donna, uscita per trascorrere una serata fuori casa con amici ed amiche. Mentre lei rincasava, lui l'avrebbe seguita per un breve tratto in auto, poi si era avvicinato all'abitacolo.[5][6]
I due avrebbero avuto un violento alterco, preludio alla sparatoria mortale.[7][8] Circa sette i proiettili esplosi. La vittima sarebbe stata raggiunta da più colpi, in particolare alla tempia, alla mandibola e alla parte più alta del collo. Il giovane riservò l'ultimo proiettile per sé stesso.
Stando ad alcune testimonianze, la docente negli ultimi tempi temeva per i comportamenti assunti dall'ex compagno, sempre più insistente nel riallacciare quella relazione ormai conclusa. Alle forze dell'ordine, tuttavia, non risultavano segnalazioni o denunce per atti persecutori o maltrattamenti.[9]