Voce su Lorena Vezzosi
Nella corso della notte tra giovedì 4 e venerdì 5 luglio 2024, un'auto è finita nel fiume Po a Casalmaggiore in provincia di Cremona.
In un primo momento si era ipotizzato un incidente. La vettura, partita dal parcheggio vicino all'ingresso del Parco Golena del Po, ha percorso a forte velocità via Alzaia, poi ha urtato la passerella dell'attracco comunale ed è caduta in acqua fino ad inabissarsi nel bacino idrico.[1][2]
I Vigili del Fuoco di Cremona sono stati impegnati dalle 3.30, quando è scattato l'allarme, fino alle 7.45 quando sono riusciti a ripescare il mezzo dall'acqua. A bordo sono stati trovati i corpi senza vita di una coppia: Lorena Vezzosi, 53 anni, e l'ex compagno Stefano Del Re, 55 anni, originari del Casalasco nel Cremonese, ma residenti a Santarcangelo di Romagna in provincia di Rimini.
Uno scorcio sul Palazzo Comunale di Casalmaggiore in provincia di Cremona (di Bruschi Alberto, licenza CC BY-SA 4.0)
I due erano sposati e genitori di due figli, ma separati da circa tre mesi. L'uomo era un infermiere, impiegato all'ospedale Oglio Po di Vicomoscano e in alcune RSA della provincia cremonese. Dopo la separazione, si era allontanato dalla signora Vezzosi per stabilirsi in un residence di Santarcangelo, mentre la donna era rimasta nella sua abitazione insieme ai figli.
La Procura competente sul territorio ha avviato un fascicolo d'indagine per omicidio-suicidio. Secondo le ricostruzioni, i due ex coniugi nella serata del 4 luglio sarebbero andati nel Casalasco per fare visita ai genitori di lui. L'uomo, però, quando è salito a salutare i parenti, era solo.[3] La donna non era con lui e Del Re aveva detto ai genitori che i due stavano per andare a cena. Poi nelle ore successive si sono perse le loro tracce, fino al rinvenimento nel Po.
Un sistema di videosorveglianza, installato nei pressi del luogo del delitto, ha ripreso le fasi finali dell'accaduto. Le registrazioni mostrano Del Re, alla guida dell'auto in acqua, ancora vivo mentre allungava un braccio dal finestrino e tentava di aggrapparsi ad una barca agganciata alla darsena. Forse un vano tentativo, spinto dall'istinto di sopravvivenza, di tirarsi fuori dal mezzo. Ma, secondo una fonte investigativa, l'uomo invece stava cercando di disincagliare la vettura dall'attracco per essere sicuro di andare a fondo e portare così a termine quanto avrebbe maturato nella sua testa.
Altri dettagli hanno insospettito gli investigatori. Dalle immagini delle registrazioni, la donna nell'abitacolo appariva già esanime. Aveva la cintura allacciata, ma non si muoveva. Ciò lasciava pensare che la vittima fosse già morta, o in stato di incoscienza, quando l'uomo stava conducendo l'auto per inabissarsi nel fiume.[4][3] Il corpo senza vita della donna, appena estratto dal veicolo, avrebbe avuto addosso solo mutande e reggiseno.
Amici e conoscenti della coppia avrebbero riferito di frequenti discussioni, avvenute negli ultimi tempi, su questioni riguardanti la gestione dei figli. Inoltre, Del Re sarebbe apparso ossessionato dal sospetto che l'ex moglie avesse iniziato una nuova relazione.[5]
L'esame autoptico effettuato il successivo 9 luglio avrebbe confermato gli iniziali sospetti. L'uomo era deceduto per annegamento. La cinquantatreenne invece presentava vari segni sul corpo compatibili con molteplici ferite d'arma da taglio. Aveva due costole spezzate ed era stata colpita al cuore e all'aorta, almeno cinque volte. La vittima era già morta prima di affondare nel Po e sarebbe stata uccisa dall'ex marito, presumibilmente già a Sant'Arcangelo di Romagna nella casa di lei, in via Terranova, oppure durante il tragitto dal Riminese verso il Casalasco.[6][7] L'oggetto utilizzato per compiere il delitto sarebbe una lama sottile e appuntita, non rinvenuta dagli investigatori.
Secondo le ricostruzioni, Del Re aveva già sgomberato la sua stanza al residence di Santarcangelo prima di andare a incontrare l'ex moglie. Infatti, l'uomo aveva comunicato la disdetta della camera già due giorni prima. Nel pomeriggio del 4 luglio 2024 aveva trascorso del tempo insieme ai due figli. Poi, intorno alle 19, li aveva lasciati, dicendo loro di dovere incontrare la mamma per parlarle. Dettagli che lascerebbero intendere la premeditazione dell'omicidio.
Se il delitto fosse avvenuto in casa a Santarcangelo, il cinquantacinquenne avrebbe pulito il sangue, avvolto il corpo senza vita in un lenzuolo, caricato il cadavere in auto e infine guidato fino a Casalmaggiore per salutare i genitori un'ultima volta e gettarsi nel Po con la macchina.[8][9]