Lecce. Omicidio Manta-De Santis. In uno scritto ermergerebbe il movente di De Marco: la rabbia contro i più brillanti di lui.

Immagine della notizia (Immagine di Giuseppe Milo su Flickr — CC BY 2.0)

Lecce. Omicidio Manta-De Santis. In uno scritto ermergerebbe il movente di De Marco: la rabbia contro i più brillanti di lui.

Esistono ulteriori appunti di Antonio De Marco oltre ai bigliettini ritrovati nei pressi dell'abitazione dove si è consumato il delitto. Il giovane omicida, che ha confessato sin dal primo momento, avrebbe informato i propri difensori dell'esistenza, presso la sua casa di via Fleming a Lecce, di un quaderno nel quale, di volta in volta, appuntava il suo malessere e la propria sofferenza, sia i propri istinti omicidi inizialmente generalizzati.

Dagli appunti si evincerebbe il motivo scatenante delle furia omicida. La ormai incontrollabile sensazione di solitudine e di assenza di amore, i ripetuti rifiuti da parte delle ragazze con le quali aveva tentato di relazionarsi, una devastante solitudine interiore e una rabbia crescente contro tutto e tutti, che De Marco tentava inutilmente di arginare sino a decidere, infine, di liberarla.

Una rabbia crescente contro tutti coloro che gli apparivano fortunati, brillanti e di successo con le ragazze, mentre lui non sopportava più la sua frustrazione. Nel racconto il giovane si sarebbe trasformato in una sorta di alter ego, chiamato "Vendetta", il quale si poneva come obiettivo la sofferenza e la morte degli altri.

Daniele comparirebbe solo verso la fine di quello che si potrebbe definire un agghiacciante diario di violenze interiori, come primo obiettivo solo perché più facilmente raggiungibile, dato che De Marco aveva le chiavi di casa. Di Eleonora non si farebbe alcun cenno. Probabilmente si trattava solo dell'inizio di un disegno ben più ampio.

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