Potenza. Il caso della morte di Dora Lagreca. Il fidanzato Antonio Capasso è indagato. La famiglia della vittima non crede al suicidio.
Una lite, o comunque una discussione particolarmente accesa, è l'elemento chiave sulla quale indagano gli inquirenti per chiarire le circostanze esatte dalla morte di Dora Lagreca, avvenuta a Potenza.
La 30enne, originaria di Arenabianca, frazione di Montesano della Morcellina in provincia di Salerno, è precipitata dal 4º piano finendo sul prato del cortile del palazzo dove viveva con il fidanzato. Il presunto incidente, culminato con un volo da 12 metri di altezza, risalirebbe alle prime ore della notte dello scorso sabato 9 ottobre, in seguito a un litigio con il compagno Antonio Capasso.
Quest'ultimo, al momento, risulta indagato per istigazione al suicidio. L'uomo ha raccontato ai Carabinieri di aver cercato di fermare la fidanzata, ma di non esserci riuscito. È stato poi lui stesso a chiamare i soccorsi. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza.
L'iscrizione nel registro degli indagati per istigazione al suicidio è "un atto dovuto" per permettere agli investigatori di compiere una serie di accertamenti e all'indagato di nominare un perito di parte che parteciperà all'autopsia.
"Non è il caso di fare alcuna ipotesi. Stiamo ancora cercando di capire ciò che è accaduto in quelle ore", hanno riferito gli inquirenti. La famiglia della vittima tuttavia "esclude il suicidio" e chiede "la verità" sulla decesso della 30enne.
Una vicenda che potrebbe avere conseguenze simili alla morte di Medina Peña, le 36enne dominicana che perse la vita il 23 dicembre 2018 dopo essere caduta dal balcone dell'appartamento che condivideva con il fidanzato a Scalea (Cosenza). Il compagno fu fermato e condotto in carcere, poi condannato in primo grado a 16 anni di reclusione al termine del processo in rito abbreviato.