Brescia. Omicidio Cristina Maioli. La Cassazione conferma l'assoluzione del marito: Uccisa per "delirio di gelosia".
Antonio Gozzini non era capace di intendere e di volere quando, nell'ottobre del 2019, ha ucciso la moglie Cristina Maioli, 60 anni, colpendola con un mattarello e con diversi fendenti nella loro abitazione a Brescia.
Lo hanno stabilito, in via definitiva, i giudici della Cassazione, assolvendo l'82enne dall'omicidio, come già avvenuto in primo e secondo grado. Dopo avere compiuto l'assassinio l'anziano vegliò il cadavere della moglie tutta notte, quindi avvertì una vicina di casa, confessando successivamente quanto compiuto alle forze dell'ordine.
Per i giudici l'uomo, al momento di compiere il delitto era affetto da "un delirio di gelosia patologico" che aveva completamente azzerato la sua capacità di intendere e di volere. Una situazione che aveva portato l'82enne ad acuire una gelosia patologica, portandolo a convincersi che la moglie insegnante lo tradisse ripetutamente.
Per l'anziano, ristretto nella Rems di Castiglione delle Stiviere, si chiude quindi definitivamente una dolorosa vicenda giudiziaria nella quale i parenti della vittima si erano più volte opposti all'assoluzione dell'uomo.