Mantova. Omicidio Yana Malayko. L'autopsia: Colpita a sprangate al volto. Ha provato a difendersi.
Sarebbero stati dei colpi alla testa, almeno quattro, provocati con un corpo contundente, probabilmente una spranga di metallo, a provocare la morte di Yana Malayko, la barista 23enne di origini ucraine, ritrovata cadavere mercoledì 1° febbraio in zona Valle a Castiglione e per la morte della quale è in carcere l'ex fidanzato Dumitru Stratan.
Questo sarebbe quanto emerso dall'autopsia, durata cinque ore, eseguita ieri mattina all'ospedale Carlo Poma di Mantova dalla dottoressa Giovanna Del Balzo, anatomopatologa dell'Università di Verona, e alla quale ha partecipato anche l'avvocato di parte civile Angelo Lino Murtas.
Il corpo di Yana infatti non presenterebbe ferite da arma da fuoco, né da armi da taglio: sono stati rinvenuti traumi sotto l'occhio destro e in corrispondenza della tempia, con importanti ematomi, segno che il volto di Yana sarebbe stato percosso violentemente appunto da una spranga, o comunque da un oggetto contundente.
Sulle mani della ragazza altri segni compatibili con l'ipotesi che la stessa abbia provato a difendersi dal suo assassino fino all'ultimo. Sul collo un altro segno, che però non sarebbe compatibile con lo strangolamento. Potrebbe anche essere stata soffocata con un cuscino quando già era stata violentemente colpita al capo.
Presenti anche altri segni che suggerirebbero il fatto che il corpo, ormai senza vita, sia stato messo in una grande borsa o valigia: il tutto poi sarebbe stato avvolto in un sacco, usato per trasportare il cadavere fino alla zona Valle, dove è stato ritrovato.