Roma. Omicidio Manuela Petrangeli. Il fratello in aula: "Aveva paura, temeva che Molinaro la uccidesse".
Manuela Petrangeli temeva che l'ex compagno prima o poi la uccidesse. Lo aveva confidato lei stessa al fratello Alessio. «Non mi dimenticherò mai una chiamata di Manuela, era sola e piangeva. Mi ha detto: "tanto prima o poi mi uccide"», ha raccontato nel corso dell'udienza del processo per la morte della fisioterapista.
La donna fu uccisa a colpi di fucile dall'ex compagno il 4 luglio dello scorso anno in via degli Orseolo, in zona Portuense a Roma. Nel processo è imputato Gianluca Molinaro, accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e stalking, nonché di detenzione abusiva di armi e ricettazione.
Durante l'udienza tenutasi nella giornata di ieri, oltre al fratello Alessio, sono stati sentiti diversi testimoni che vissero i tragici momenti durante e subito dopo l'omicidio. Il fratello della vittima ha esordito dicendo che "Manuela era prigioniera della gelosia" dell'ex.
Da quando si erano lasciati "mia sorella non ha avuto più vita, lui non le lasciava modo di fare nulla – ha aggiunto –. Molinaro poi iniziò a rivolgerle minacce pesanti, con messaggi e vocali. Lei mi aveva mandato dei vocali che le aveva inviato, di offesa e minaccia. Ricordo che rimasi scosso, erano cose brutali". Manuela "si sentiva sempre seguita, mi chiedeva di accompagnarla perché aveva paura di incontrarlo".
Nel dicembre del 2021 "ricevetti una telefonata da Molinaro, mi disse che mia sorella lo aveva tradito e che lo avrebbe scoperto perché aveva messo delle cimici nell'appartamento e nell'auto di Manuela – ha affermato Alessio –. Secondo lui, mia sorella aveva un rapporto con un suo paziente". Da lì la decisione di interrompere il rapporto.
Alla domanda sull'ipotesi di denunciare queste condotte, Alessio Petrangeli ha risposto che "Manuela mi ha detto di avere paura, mi ha sempre detto di non intervenire per protezione anche nei miei confronti" (Agenzia Nova).