Ascoli Piceno. Omicidio Emanuela Massicci. La Procura contesta anche maltrattamenti, lesioni e tortura.
È stato notificato oggi l'avviso di chiusura delle indagini sull'omicidio di Emanuela Massicci, la 45enne uccisa a Ripaberarda di Castignano nel dicembre scorso. L'unico indagato, Massimo Malavolta, marito della vittima, si trova in carcere in custodia cautelare dalla notte dell'arresto.
Le conclusioni delle indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Ascoli Piceno, Umberto Monti, hanno portato alla formulazione di nuove e gravi ipotesi di reato a suo carico. L'uomo è accusato di maltrattamenti aggravati, cominciati tra gennaio e febbraio del 2024, commessi anche in presenza dei figli minori, con crudeltà, per futili motivi e approfittando dello stato di estrema fragilità della moglie.
Emanuela Massicci sarebbe stata segregata, resa incapace di parlare o muoversi e privata di ogni possibilità di chiedere aiuto. Tra le ipotesi formulate, anche quelle di plurime lesioni, inflitte in diverse parti del corpo, tra cui testa, volto, addome e parti intime. Le ferite sarebbero state inferte con estrema violenza, sempre nel contesto dei maltrattamenti e in una spirale crescente di brutalità.
I giorni precedenti alla morte della donna sarebbero stati segnati da atti di tortura, secondo quanto indicato dagli inquirenti. Le condizioni in cui la vittima è stata trovata hanno portato alla contestazione di un reato di omicidio pluriaggravato, considerato conseguenza diretta delle violenze sistematiche subite.
Anche i consulenti nominati durante l'incidente probatorio hanno avuto un ruolo centrale, in particolare nel valutare la capacità di intendere e volere dell'indagato. Secondo gli esperti, l'uomo era perfettamente lucido al momento dei fatti. (La Nuova Riviera)