Lettomanoppello. Omicidio Cleria Mancini. Convalidato l'arresto: "Antonio Mancini voleva sterminare la famiglia".

Immagine della notizia (Immagine di Pimlico27 su Wikimedia Commons — CC BY-SA 4.0)

Lettomanoppello. Omicidio Cleria Mancini. Convalidato l'arresto: "Antonio Mancini voleva sterminare la famiglia".

"Gli elementi a disposizione inducono a ritenere sussistente la volontà dell'indagato di tentare di sterminare la restante famiglia del figlio", così si legge nell'ordinanza con cui il giudice ha convalidato l'arresto di Antonio Mancini.

L'uomo, oltre all'omicidio dell'ex moglie Cleria Mancini e al tentato omicidio del nipote 12enne, aggravati perché commessi nei confronti di familiari, è accusato, tra l'altro, anche di minaccia e resistenza a pubblico ufficiale.

L'indagato, si legge, nutriva "un profondo e radicato disprezzo verso la famiglia del figlio". Nel provvedimento si parla anche di una "volontà omicida non soltanto nei confronti della moglie, ma anche verso gli altri componenti della famiglia".

La signora Cleria Mancini, emerge dal provvedimento, poco prima delle 18:00 stava passeggiando con il nipote e il cane, quando è stata affiancata dall'indagato, a bordo del suo triciclo elettrico. Il 69enne, sceso dal mezzo, ha raccolto da terra qualcosa che gli era appena caduta – verosimilmente la pistola – e ha sparato contro la ex moglie.

La donna ha iniziato a barcollare, cercando di allontanarsi, ma si è subito accasciata a terra ed è morta poco dopo. Mancini è poi entrato in un bar gestito da parenti, a cui avrebbe detto "ho ucciso vostra zia e adesso devo uccidere altre due persone". Il tutto mostrando la pistola e sparando un colpo verso l'esterno. Poi si è allontanato e ha raggiunto Turrivalignani, paesino a pochi chilometri di distanza. Lì ha sparato tre colpi contro l'automobile di un amico di famiglia.

Nello stesso punto, dopo circa mezz'ora di trattative, Mancini è stato immobilizzato e arrestato dai Carabinieri. L'indagato, prima di essere bloccato, avrebbe sfidato anche i militari, invitandoli a "uscire allo scoperto" e a "avvicinarsi a lui". Il 69enne, pur essendosi avvalso della facoltà di non rispondere, nel corso dell'udienza ha sostenuto di non ricordare l'accaduto, in quanto si sarebbe ubriacato dopo essere stato provocato verbalmente e picchiato dal figlio. (di Marina Moretti – Rete8)

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