Pisa. Uccise Flavia Mello Agonigi a Casciana Terme: Emanuele Nannetti a processo in rito abbreviato.

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Pisa. Uccise Flavia Mello Agonigi a Casciana Terme: Emanuele Nannetti a processo in rito abbreviato.

Kristian Emanuele Nannetti, 35 anni, sarà giudicato con rito abbreviato condizionato ad una perizia psichiatrica per valutarne la capacità d'intendere e di volere al momento del fatto.

Il gup del tribunale di Pisa ha accolto la richiesta dell'avvocato Massimiliano Calderani – alla quale si è opposto il PM – che assiste l'uomo accusato dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere di Flavia Mello Agonigi, 54enne brasiliana residente a Pontedera. Agli atti c'è già, si apprende, una perizia psichiatrica della difesa che ha analizzato elementi o patologie che avrebbero influito sull'accaduto.

Un delitto per il quale Kristian Emanuele Nannetti ha reso piena confessione, sia poche ore dopo l'arresto, sia in un successivo interrogatorio. "Non c'era nessuno con me, nessuno mi ha aiutato, ho fatto tutto da solo". Nannetti ha sempre sostenuto che una lite fra i due sarebbe scoppiata perché Agonigi avrebbe preteso soldi in più sulla prestazione concordata, la notte fra l'11 e il 12 ottobre 2024 a Sant'Ermo di Casciana Terme Lari.

La donna lo avrebbe preso per il collo e lui, sentendosi soffocare, l'avrebbe colpita in testa con una bottiglia. Ma lei sarebbe tornata ad afferrarlo: così, trovato un coltello sul tavolo, lui la colpì all'ascella e dietro la schiena. Poi ha sostenuto di aver preso il cadavere, di averlo coperto e portato in cantina. Il corpo e il responsabile della sua uccisione, furono individuati una decina di giorni dopo la sparizione della vittima, nel corso delle indagini del commissariato di Pontedera e della Squadra Mobile di Pisa.

Gli accertamenti medico legali, del professor Marco Di Paolo, hanno riscontrato almeno venti ferite inferte con un coltello e confermato la colluttazione fra i due. Flavia Agonigi aveva cercato di difendersi, come dimostrano le lesioni alle mani e alle dita. La vittima perse la vita per un'emorragia causata dalle molteplici ferite da punta e da taglio. (di Carlo Baroni – la Nazione)

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