Bergamo. Omicidio Sharon Verzeni. Moussa Sangare ritratta la confessione: "Non l'ho uccisa io".

Immagine della notizia (Immagine di Steffen Schmitz (Carschten) su Wikimedia Commons — CC BY-SA 4.0)

Bergamo. Omicidio Sharon Verzeni. Moussa Sangare ritratta la confessione: "Non l'ho uccisa io".

In tribunale a Bergamo, durante il processo per l'omicidio di Sharon Verzeni, Moussa Sangare ha ritrattato nuovamente la confessione che aveva rilasciato al momento del fermo, negando ogni responsabilità del delitto.

In carcere con l'accusa di aver ucciso la donna a coltellate la notte tra il 29 e il 30 luglio 2024 a Terno d'Isola, il 31enne ha ribadito in aula di essere stato solo un testimone, come sostenuto negli ultimi mesi: "Passavo di lì in bici e ho visto Sharon che litigava con un uomo. Ho capito che la vicenda sarebbe finita male e non volevo entrare in questa situazione, ho accelerato e sono andato via. Poi mi è presa la paranoia di aver visto qualcosa che non dovevo, così mi sono liberato dei vestiti e del coltello".

Durante l'udienza, Sangare ha affermato di aver confessato soltanto perché "ero stressato e pensavo che così mi avrebbero rilasciato". "Me l'hanno detto i carabinieri", ha risposto al Pubblico Ministero quando gli è stato chiesto perché avesse ammesso il delitto in precedenza.

Ha poi aggiunto che le telecamere di sorveglianza lo mostrano mentre passa in bicicletta nella zona, ma non nel momento in cui la vittima viene colpita. "Secondo me – ha detto – è stato uno di Terno che sapeva come evitare le telecamere". A proposito delle tracce di Dna di Sharon Verzeni miste a quelle di Sangare trovate sulla bicicletta utilizzata dall'uomo la notte del delitto, l'imputato ha dichiarato: "Questa è l'unica cosa che non mi spiego".

L'avvocato Giacomo Maj, legale di Sangare, ha spiegato ai giornalisti presenti che la versione fornita in aula non rappresenta un colpo di scena, ma la conferma di quanto già sostenuto da tempo. "Il mio assistito – ha precisato il legale – non ha detto nulla di diverso da quanto aveva già affermato nelle ultime due udienze: sostiene di essere stato un testimone del fatto" e non l'autore dell'omicidio di Sharon Verzeni, nonostante inizialmente avesse reso una piena confessione. (TGCOM24)

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