Voce su Jenny Gabriela Serrano
Il corpo senza vita di Jenny Gabriela Serrano, 36 anni, originaria del Venezuela, fu trovato nel corso del pomeriggio dell'8 giugno 2022 all'interno di un veicolo parcheggiato in una piazzola di sosta della tangenziale di Vicenza.[1]
Uno scorcio della Basilica Palladiana in Piazza dei Signori a Vicenza (di trolvag, licenza CC BY-SA 3.0)
La donna era madre di due figli. Accanto a lei vi era anche il corpo senza vita dell'ex compagno, Zlatan Vasiljevic, 42 anni, originario della Bosnia-Erzegovina. La trentaseienne era ufficialmente sposata con un connazionale con il quale conviveva a Rubano (Padova). Alcuni anni prima si era legata a Vasiljevic, ma negli ultimi mesi la loro relazione era terminata.
L'uomo aveva ucciso la vittima, poi si era suicidato. Nel corso della stessa giornata Vasiljevic aveva ucciso, sempre a colpi di pistola, pure l'ex moglie Lijdia Miljkovic, 42 anni, originaria della Serbia, anche lei madre di due figli.[2] Il bosniaco era fuggito a bordo dell'auto che risultava intestata al marito di Gabriela. Nel pomeriggio, in seguito alle ricerche avviate dalle forze dell'ordine, furono poi scoperti i due cadaveri all'interno dell'abitacolo, sulla tangenziale della città berica. L'arma utilizzata dal killer era illegalmente detenuta.[3][4]
Secondo le ricostruzioni degli investigatori, la venezuelana sarebbe stata uccisa prima della signora Miljkovic. Zlatan in mattinata aveva convinto Gabriela a farsi dare un passaggio, nonostante i due avessero chiuso la loro relazione da diversi mesi. La trentaseienne si era diretta da Rubano (Padova) a Vicenza con l'auto del suo ex marito connazionale.
Una volta salito in macchina, già armato, il bosniaco avrebbe discusso con la donna prima di compiere il delitto. L'uomo avrebbe sparato un solo colpo alla nuca dell'ex compagna. Imprecisato il punto in cui si consumò l'omicidio. Dopodiché Vasiljevic, alla guida della vettura con il cadavere della vittima sul sedile posteriore, si recò all'incontro con l'ex moglie, dove sparò diversi proiettili togliendo la vita anche alla quarantaduenne.
Il malintenzionato vagò poi con l'auto imbottita di esplosivi, facendo esplodere due ordigni in giro per Vicenza. Ignote le modalità con cui il bosniaco si procurò le armi, introducendole all'interno della vettura, probabilmente costringendo l'ex compagna. Soltanto nel pomeriggio terminò la sua corsa, suicidandosi con un colpo di pistola in bocca lungo la tangenziale della città berica.[5][6]