Voce su Alice Acquarone
Alice Acquarone, 46 anni, fu trovata morta nel corso del tardo pomeriggio del 5 aprile 2009 nel cortile del condominio dove risiedeva in strada "largo Nicola Fabrizi" a Torino.
La donna era originaria di Imperia e madre di due figli di 18 e 20 anni. Nel 1985 aveva lasciato la città ligure per trasferirsi a Torino, dove aveva divorziato dal precedente compagno. Nell'agosto del 2008 aveva conosciuto Alain Dante Stefanoni, 35 anni, con il quale aveva iniziato una nuova relazione.[1]
Uno scorcio del parco della Villa "La Tesoriera" a Torino (di Georgius LXXXIX, licenza CC BY-SA 3.0)
Fu proprio quest'ultimo, poche ore prima del rinvenimento del cadavere, a massacrarla a colpi di chiave inglese nell'appartamento dove si era recato per incontrare la vittima. La quarantaseienne fu poi avvolta in un tappeto, trascinata lungo le scale e abbandonata in cortile accanto ai cassonetti dei rifiuti. Stefanoni si allontanò dal posto, ma fu fermato dai Carabinieri nelle ore successive.[2]
Di fronte agli inquirenti negò il suo coinvolgimento. Tuttavia, pochi giorni dopo, durante l'udienza di convalida del fermo, il trentacinquenne crollò e confessò il delitto. Dichiarò di aver "perso la testa" perché la compagna gli aveva annunciato di volerlo lasciare. Scoppiò così una colluttazione al culmine della quale l'uomo afferrò una chiave inglese e colpì ripetutamente la vittima alla testa, tanto da sfigurarle il volto.[3]
Nei mesi seguenti Stefanoni fu sottoposto a una perizia psichiatrica che gli riconobbe la seminfermità mentale. Il trentacinquenne assumeva degli psicofarmaci per curare i propri disturbi. Processato in rito abbreviato, fu condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà.[4]
Nei successivi gradi di giudizio, i giudici tennero conto dei risultati della perizia e ridussero la pena a 16 anni.[5]