Voce su Alice Acquarone
Alice Acquarone, 46 anni, fu trovata morta nel corso del tardo pomeriggio del 5 aprile 2009 nel cortile della sua abitazione a Torino. La donna, madre di due figli di 18 e 20 anni, era separata e originaria di Imperia, ma da diversi anni viveva nel capoluogo piemontese dove aveva iniziato una nuova relazione con Alain Dante Stefanoni, 35 anni.[1]
Fu proprio quest'ultimo, poche ore prima del rinvenimento del cadavere, a massacrarla a colpi di chiave inglese nell'appartamento al quarto piano del condominio dove la vittima risiedeva. Fu poi avvolta in un tappeto, trascinata lungo le scale e abbandonata in cortile accanto ai cassonetti dei rifiuti. L'uomo si allontanò dal posto, ma fu fermato dai Carabinieri nelle ore successive.[2]
Di fronte agli inquirenti negò il suo coinvolgimento. Tuttavia, pochi giorni dopo, durante l'udienza di convalida del fermo, crollò e confessò il delitto. Dichiarò di aver "perso la testa" perché la compagna gli annunciò di volerlo lasciare. Scoppiò così una colluttazione al culmine della quale l'uomo afferrò una chiave inglese e colpì ripetutamente la vittima alla testa tanto da sfigurarle il volto.[3]
L'indiziato nei mesi seguenti fu sottoposto a una perizia psichiatrica che gli riconobbe la seminfermità mentale. Il trentacinquenne assumeva degli psicofarmaci per curare i propri disturbi. Processato in rito abbreviato, fu condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà.[4] Nei successivi gradi di giudizio, i giudici tennero conto dei risultati della perizia e ridussero la pena a 16 anni.[5]