Bologna. Iniziato il processo sulla morte di Daniela Gaiani. Il marito Leonardo Magri accusato di omicidio.
Non si suicidò Daniela Gaiani, la donna trovata morta il 5 settembre del 2021 nella sua casa di Castello d'Argile, nel Bolognese. Per la Procura di Bologna, la vittima sarebbe in realtà stata assassinata. A processo vi è il marito, Leonardo Magri, 64 anni.
Ieri mattina, l'uomo si è presentato in Corte d'Assise per la prima udienza. Il 64enne è difeso dall'avvocato Ermanno Corso ed è a piede libero. Magri si è sempre dichiarato innocente e deve rispondere di omicidio aggravato dalla relazione sentimentale e dai futili motivi. Secondo la pubblica accusa, Magri avrebbe ucciso la moglie, trovata impiccata alla spalliera del letto, perché la considerava un ostacolo per la sua nuova relazione con una donna più giovane.
Sul corpo di Daniela Gaiani era stata effettuata l'autopsia e, dagli accertamenti medico legali, era emerso che la donna era morta per strangolamento e non per asfissia meccanica. La perizia tossicologica aveva evidenziato che prima di morire la vittima aveva assunto alcol e farmaci antidepressivi, tanto da non poter stringere da sola la corda intorno al collo. Secondo gli esami del Ris, la fettuccia con cui Gaiani si sarebbe strangolata non presenterebbe "aree stressate" e dunque non sarebbe stata stretta attorno al collo.
La difesa di Magri ha chiesto di citare anche un esperto di analisi chimiche e prove tessili. Il fratello e sorella della vittima si sono costituiti parte civile e sono assistiti dall'avvocato Daniele Nicolin. Con loro anche i genitori, assistiti dall'avvocata Valentina Niccoli e dall'Associazione "La Caramella Buona Onlus" con l'avvocata Barbara Iannuccelli. (di Gabriella Mazzeo – Fanpage)