Voce su Sarah Scazzi
Sarah Scazzi, 15 anni, scomparve durante il pomeriggio del 26 agosto 2010 dopo essere uscita dalla sua abitazione di Avetrana, comune in provincia di Taranto. Il corpo senza vita fu trovato il successivo 6 ottobre nello stesso paese, in contrada Mosca, in seguito alla confessione dello zio Michele Misseri che sostenne di aver ucciso la nipote dopo un tentativo di stupro.[1]
Uno scorcio sul Complesso Fortilizio di Avetrana (di LivioAndronico2013, licenza GNU FDL 1.2)
Tuttavia dall'esame autoptico fu esclusa la violenza sessuale e le ricostruzioni delle indagini accertarono che l'uomo aveva mentito per coprire la figlia Sabrina Misseri, 22 anni, considerata l'autrice del delitto eseguito in complicità con la madre Cosima Serrano. Queste ultime vennero condannate all'ergastolo per concorso in omicidio volontario.[2]
Secondo le motivazioni della sentenza, Sabrina Misseri avrebbe strangolato la cugina mentre la madre inibiva alla vittima qualsiasi tentativo di difesa. Il gesto sarebbe stato compiuto per risentimento nei confronti di Sarah, perché la quindicenne avrebbe ostacolato la relazione amorosa fra la ventiduenne e un compaesano di nome Ivano Russo, di cui la ragazza si era invaghita. Dopo l'omicidio, il padre Michele collaborò nel nascondere il corpo senza vita della vittima, gettato in un pozzo delle campagne di Avetrana.[3]
Michele Misseri fu condannato a 8 anni di reclusione per soppressione di cadavere, più 4 anni per depistaggio, essendosi autoaccusato del delitto. Ivano Russo fu condannato a 5 anni per depistaggio, poiché aveva fornito false informazioni al pubblico ministero e compiuto falsa testimonianza davanti alla Corte d'Assise. Tuttavia le condanne relative ai depistaggi e alle false informazioni furono in seguito annullate per intervenuta prescrizione.[4]