Bolzano. Omicidio Alexandra Elena Mocanu. Dopo i ricorsi, il caso approda alla Corte di Cassazione.
Il femminicidio di Alexandra Elena Mocanu finisce in Cassazione. È in programma il prossimo 21 ottobre l'udienza per discutere del ricorso, presentato sia dalla Procura generale che dalla difesa, contro la sentenza della Corte d'Appello di Bolzano che, il 25 gennaio scorso, ha confermato la condanna a 24 anni per omicidio pluriaggravato inflitta in primo grado ad Avni Mecja.
La sera del 22 ottobre 2022, il carpentiere di 29 anni uccise la compagna Alexandra Mocanu, barista di 35 anni, con due martellate alla testa, nel loro appartamento di viale Trieste a Bolzano. Dopo il delitto, il giovane scappò in Albania, ma tornò in Italia il giorno successivo per costituirsi.
In entrambi i gradi di giudizio, i giudici hanno ritenuto le attenuanti generiche (il corretto comportamento processuale e il versamento di una cifra a titolo di risarcimento in favore del figlio della vittima) equivalenti rispetto alle aggravanti (la condanna per stalking di due anni prima, e il fatto che il delitto si sia consumato contro la convivente).
Nel ricorso in Cassazione la sostituta Procuratrice generale, Donatella Marchesini, contesta il fatto che sia stata applicata la pena della reclusione, anziché quella dell'ergastolo; l'avvocato difensore Massimo Dal Ben, invece, sostiene che non ci sia una "connessione finalistica e temporale" tra le condotte persecutorie (per le quali Mecja era già stato condannato) e il delitto, e pertanto l'aggravante non andrebbe contestata mentre le attenuanti generiche andrebbero ritenute prevalenti. (ANSA)