Messina. Stefano Argentino aveva una foto di Sara Campanella. Sotto l'immagine la scritta: "Ti ucciderò".
Stefano Argentino già dallo scorso ottobre 2024 studiava su internet quali parti del corpo di Sara Campanella colpire. Sul cellulare aveva anche una foto della struttura anatomica della gola, mentre sul PC aveva una foto della ragazza, tutta scarabocchiata e, sotto la foto aveva scritto: "Ti ucciderò".
Sono alcuni degli elementi emersi dalle indagini che hanno portato la Procura di Messina, guidata da Antonio D'Amato, con i sostituti Marco Colamonici e Alice Parialò, a chiedere il giudizio immediato per Argentino, contestando le aggravanti dell'aver agito per motivi abietti e futili, con crudeltà e premeditazione.
Sarebbero presenti, tra l'altro, tanti particolari che potrebbero provare la premeditazione dell'omicidio. Il 27enne di Noto aveva comprato su Amazon il coltello con il quale ha poi ucciso la studentessa. Il pacco è stato rintracciato dai Carabinieri, guidati da Lucio Arcidiacono (lo stesso che ha catturato Matteo Messina Denaro), a casa del ragazzo a Messina, mentre l'arma del delitto non è stata trovata.
Tutta la sequenza degli ultimi attimi della vita della ragazza sono stati registrati dal telefono di lei che aveva avviato la registrazione, dallo stesso telefono un attimo prima aveva anche mandato un vocale alle amiche e colleghe di corso, dicendo "dove siete? Il malato mi segue". La ragazza, originaria di Misilmeri, è stata uccisa lo scorso 31 marzo a soli 22 anni. Da tempo era perseguitata da Argentino. (di Manuela Modica – Il Fatto Quotidiano)