Montecorvino Rovella. Christian Persico confessa davanti al Gip l'omicidio dell'ex compagna Tina Sgarbini.

Immagine della notizia (Immagine di Liberotag73 su Wikimedia Commons — CC BY-SA 3.0)

Montecorvino Rovella. Christian Persico confessa davanti al Gip l'omicidio dell'ex compagna Tina Sgarbini.

Ha confessato di aver ucciso la sua ex compagna Christian Persico, l'uomo di 36 anni accusato del femminicidio di Tina Sgarbini, 47 anni, trovata senza vita sabato mattina, all'interno del suo appartamento in uno stabile in via Franchini a Montecorvino Rovella (Salerno).

L'uomo, nel corso dell'interrogatorio reso nell'udienza di convalida, ha ammesso le sue responsabilità. Il gip del Tribunale di Salerno ha convalidato il fermo del 36enne, al quale è stato contestato il reato di omicidio, e per lui ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere. L'avvocato Michele Gallo, difensore di Persico, definisce "pentito, sconvolto" il suo assistito, raccontando che dopo il delitto il 36enne ha tentato di togliersi la vita lanciandosi da un ponte.

"L'amore non uccide. Riposa in pace Tina...", si legge su uno striscione affisso ieri nei pressi del municipio di Montecorvino Rovella. Persico, muratore 36enne, ha ucciso Tina Sgarbini dopo che la donna – ha raccontato il padre della vittima – l'aveva "cacciato di casa, perché faceva i comodi suoi e non lavorava".

I due avevano avuto una lunga relazione, poi incrinatasi negli ultimi tempi. Gli investigatori stanno ricostruendo nel modo più dettagliato possibile cosa sia avvenuto nella notte tra venerdì e sabato nell'appartamento dove la donna è stata assassinata per asfissia. Una prima ammissione di colpa da parte di Persico era contenuta nel biglietto lasciato ai genitori: "Ho fatto una cavolata". Eppure, spiega il sindaco di Montecorvino Rovella, Martino D'Onofrio, e con lui tante persone che conoscevano la coppia, nulla faceva immaginare un epilogo simile.

"La nostra comunità è ancora sconvolta e attonita", ha detto il primo cittadino. "Non ci risultano denunce e neanche segnali di pericolo. E questo rende tutto più complicato, perché è difficile intervenire quando non ci sono evidenti motivi di criticità. La nostra comunità è vicina alla famiglia e ai tre figli di Tina e, se necessario, predisporremo con l'Asl il massimo supporto psicologico. Bisogna pensare a questi tre ragazzi che sono rimasti, da un momento all'altro, senza la mamma". (ANSA)

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